La volatilità torna su livelli normali. Lo S&P 500 è crollato due volte quest’anno di circa il 10%. Nulla di positivo, né di nuovo

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Per adesso, il 2018 è stato deludente per gli investimenti azionari per diversi aspetti. Mancano ancora alcune settimane, ma al momento lo S&P 500 è negoziato intorno al 3,7% in meno rispetto alle nostre previsioni di fine 2018 pubblicate un anno fa. Altri mercati hanno fatto ancora peggio.

Dopo un 2017 caratterizzato da mercati insolitamente calmo, ci aspettavamo che la volatilità tornasse ad aumentare. A posteriori, sembra facile, ma non bisogna dimenticare che la stessa previsione si sarebbe rivelata sbagliata negli ultimi due anni.

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Nel nostro “grafico della settimana”, mettiamo a confronto le diminuzioni dello S&P 500 di almeno il 3% con l’ampiezza media del calo in ogni anno solare. Ciò mostra che il 2018 è quasi esattamente in linea con il dato storico medio: nel 2018, abbiamo registrato sei volte un calo superiore al 3% (calo medio: 7%). Dal 1990, diminuzioni di oltre il 3% si sono verificate quasi sette volte l’anno (calo medio: 5,9%). Quindi, dal punto di vista della volatilità media, il 2018 è un normalissimo anno di borsa. Guardando l’angolo in alto a sinistra, il 2017 è stata la grande eccezione, quando l’S&P 500 non è mai calato più del 3%, nemmeno una volta. diminuire due volte di circa il 10%, come ha fatto l’indice quest’anno, sembrerebbe eccezionale. In realtà non è così insolito: due cali del 10% o più in un anno si sono verificati sette volte dal 1990.

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