Le dinamiche della domanda e dell’offerta indicano per il futuro un ulteriore indebolimento del prezzo del petrolio

DWS Asset Management -

A partire da ottobre, il calo dei prezzi del petrolio ha contribuito a preoccupare gli investitori globali. In più di sei settimane, i prezzi al barile sono diminuiti di 20 dollari, il più grande calo dall’inizio del 2015. Per almeno un paio di motivi.

Darwei Kung, Head of Commodities at DWS, nota che l’OPEC ha fatto bene a gestire la produzione per ridurre le giacenze mondiali; ora sono tornate approssimativamente in linea con il dato medio su 5 anni. L’OPEC ha guadagnato credibilità in termini di paesi membri che si attengono alle quote di produzione dichiarate. Tuttavia, il regime delle quote termina quest’anno. Con fattori quali l’incertezza dell’efficacia della sanzione iraniana, l’aumento della produzione da parte della Russia e dell’Arabia Saudita e l’imminente risoluzione dei problemi produttivi in paesi come Libia e Nigeria, la credibilità conquistata dall’OPEC ha ripreso a vacillare. Inoltre, una debolezza temporanea in alcune grandi economie continua a preoccupare per un rallentamento maggiore, che ovviamente avrebbe importanti conseguenze sulla domanda di petrolio. Detto ciò, la differenza totale a 6 mesi tra la domanda e offerta indica un ulteriormente indebolimento in futuro, come mostra il nostro “grafico della settimana”.

L’interpretazione di ciò che sta accadendo sul mercato petrolifero indica anche un altro fenomeno: non molto tempo fa, l’aumento dei prezzi del greggio era considerato una minaccia per altre attività finanziarie. Il petrolio più costoso tende a far salire l’inflazione e può indurre le banche centrali a politiche monetarie più severe. Ora anche un calo del prezzo provoca preoccupazioni. Accontentare tutti non è mai facile, come dice il vecchio proverbio.

dws le dinamiche della domanda e dell offerta indicano per il futuro un ulteriore indebolimento del prezzo del petrolio