Mercer – Le dinamiche di mercato per il 2019

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Sono 4 i temi chiave individuati rispetto ai quali strutturare le strategie di portafogli nel 2019:

Il possibile emergere di turbolenze improvvise

  • • Il contesto macroeconomico continua ad essere positivo; le politiche pro-business e il sentiment positivo continuano a sostenere il mercato azionario nel breve termine. Tuttavia, riscontriamo crescenti evidenze relative al sovraindebitamento, non solo nel segmento governativo ma anche in quello del credito societario. Il debito è in aumento e ciò si accompagna al deterioramento delle clausole a protezione dei creditori (“obbligazioni covenant-lite”). L’uso speculativo del debito sta diventando più evidente, con molte aziende che sono sopravvissute negli ultimi anni solo grazie ai bassi tassi di rifinanziamento e alla ricerca di rendimenti da parte degli investitori. Le pressioni sui tassi d’interesse derivanti da politiche monetarie meno accomodanti pongono a questo punto un rischio sistemico sul mercato del credito, con particolare enfasi sul segmento High Yield.
  • Quando le “correnti” contrastanti di mercato azionario e obbligazionario si incontrano, vi è spazio per turbolenze come mulinelli, davvero difficili da navigare. Liquidità, oro e strategie alternative svolgeranno un ruolo importante nella gestione di portafoglio.

“Venti di cambiamento” sui mercati: le banche centrali in ritirata

  • In un contesto in cui le Banche Centrali normalizzano le politiche monetarie, non c’è chiarezza rispetto alle implicazioni per la liquidità nel sistema, con il crescente interesse degli investitori istituzionali per i mercati privati che influenzerà gli investimenti sia pubblici che privati.
  • Un aumento del numero di strategie di investimento che si collocano tra le tradizionali gestioni attive e passive (“alternative risk premia” e “smart beta”) può rappresentare una possibilità interessante per gli investitori, in un momento in cui la gestione attiva è messa in discussione. Noi restiamo convinti che gestori attivi ben selezionati possano aggiungere valore e diversificazione al portafoglio, consapevoli che scegliere questo tipo di gestioni presuppone tollerare periodi più o meno brevi di sotto-performance.

La frammentazione politica e le tensioni sul tema del commercio internazionale minacciano la globalizzazione

  • Così come nel 2018, il tema della frammentazione politica continuerà ad essere rilevante nel 2019 e, probabilmente, per tutto il prossimo decennio. È possibile che che si vada incontro a un vero e proprio processo di de-globalizzazione
  • Tensioni politiche a livello globale potrebbero continuare ad avere un impatto sui mercati (creando al tempo stesso opportunità per alcuni tipi di strategie).

Sempre maggiore attenzione alla sostenibilità

  • I Governi, gli enti regolatori e gli investitori richiedono sempre più un’attenzione agli aspetti della sostenibilità da parte di chi è chiamato a gestire capitali. I fattori ESG devono essere inquadrati all’interno di una più ampia analisi dell’esposizione al rischio e delle fonti di rendimento dei portafogli finanziari
  • Integrare considerazioni di sostenibilità nella costruzione di portafoglio presuppone l’adozione di un orizzonte temporale più lungo: gli investitori che scelgono una prospettiva di lungo termine potrebbero scoprire opportunità attualmente inaspettate.

Marco Valerio Morelli, Amministratore Delegato Mercer Italia spiega: «Nel 2018, l’economia globale ha performato bene a dispetto dell’andamento dei mercati finanziari. Ottenere vantaggi da diversificazione nella gestione di portafoglio è stata un’impresa ardua nell’ultimo anno. Andando verso il 2019, prevediamo che i consumi, a livello globale, continuino a crescere, così come i livelli di occupazione e i salari, e questo potrebbe supportare il sentiment di fiducia di consumatori e imprese. Tuttavia, ipotizziamo che la crescita economica globale possa rallentare nel corso dell’anno e consideriamo una seria minaccia le ancora vive tensioni commerciali».

Luca De Biasi, Wealth Business Leader per Mercer Italia aggiunge: «Non devono essere in ogni caso ignorati l’attuale contesto dei tassi d’interesse, il processo di normalizzazione delle politiche monetarie e il quadro delle valutazioni dei mercati azionari e del credito. Prepariamoci quindi a periodi di volatilità elevata che metteranno ancora a dura prova la capacità di ricercare diversificazione e la resilienza dei portafogli. Si riveleranno quindi necessari approcci non tradizionali alla gestione di portafoglio, con mirata attenzione alla protezione dai rischi. Se, parafrasando Keynes, per la reputazione di un gestore è meglio fallire in modo convenzionale che avere successo in modo non convenzionale, per noi, in questo momento, è meglio che la reputazione non stia al primo posto, visto che sarà necessario andare controcorrente nella gestione di portafoglio».