In arrivo il decreto collegato alla manovra che disciplinerà reddito e pensione di cittadinanza

Roberto Carli -

In settimana è in arrivo al Consiglio dei Ministri l’atteso decreto collegato alla manovra finanziaria che recherà il pacchetto delle misure previdenziali con quota 100 e disciplinerà reddito e pensione di cittadinanza.

Nella legge di bilancio , è utile ricordarlo, viene istituito, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Fondo per il reddito di cittadinanza volto ad introdurre nel nostro ordinamento il reddito e la pensione di cittadinanza con una dotazione, a seguito delle modifiche intervenute al Senato, pari a 7,1 miliardi di euro per il 2019, 8,055 miliardi di euro per il 2020, – 8,317 miliardi di euro per il 2021 (nel testo iniziale lo stanziamento era pari a 9 mld di euro a partire dal 2019).

Come funzionerà la nuova prestazione previdenziale che si propone, in ottica redistributiva e di equità sociale, di contrastare la povertà delle persone anziane integrando la pensione minima 780 euro massimo ? In analogia a quanto previsto per il reddito di cittadinanza si tratterà di   un contributo di “housing support  e   sostegno al reddito” dal momento che una parte sarà destinata al costo dell’abitazione ed un’altra sarà finalizzata invece alla integrazione del tenore di vita. I beneficiari saranno pensionati che abbiano più di 65 anni e solo se facenti parte di un nucleo familiare tutto di ultra 65enni.

I parametri per averne diritto, fatte le debite differenze , saranno gli stessi del reddito di cittadinanza. Occorre avere allora un ISEE massimo di 9360 euro, calcolato con riferimento all’anno precedente. E’ necessario poi avere un patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore a 30 mila euro e un patrimonio mobiliare superiore a 6 mila euro. Viene poi preso in considerazione il reddito familiare che per la pensione di cittadinanza deve essere pari a massimo 7560 euro (9.360 euro se in affitto).

Il limite della integrazione è individuata nella “soglia di povertà” di 780 euro al mese suddiviso in un’integrazione al reddito fino a 7.560 euro l’anno (630 al mese) se single e di 882 euro nel caso di coppie e una quota per l’affitto o il mutuo da 150 euro (1800 euro annui).

Nel corredo informativo di valutazione si terrà conto anche della proprietà di autovetture nuove (immatricolate nei 6 mesi precedenti la domanda) o di grossa cilindrata (sopra i 1.600 cc), moto sopra i 250 cc. e barche Il reddito non spetta in caso di dimissioni volontarie dal lavoro e a chi è in carcere o ricoverato in istituti di cura (quindi già a carico dello Stato