La partita USA-Cina e l’impatto sul dollaro

-
- Advertising -

Commento di Jian Shi Cortesi e di Adrian Owens (GAM Investments) sulle tensioni Usa-Cina, le relative opportunità di investimento e il possibile impatto sul dollaro nei prossimi mesi 

Qualsiasi progresso nei negoziati tra Cina e Stati Uniti favorisce il mercato azionario cinese
Jian Shi Cortesi, portfolio manager per l’azionario asiatico e cinese di GAM Investments

- Advertising -

Nel 2018 è calata la fiducia nei confronti delle azioni cinesi per i timori degli investitori sulle possibili conseguenze per l’economia locale delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. L’amministrazione USA ha imposto dazi doganali su quasi il 50% delle merci importate dalla Cina al fine di compensare il deficit commerciale tra i due Paesi, ma anche per contrastare le politiche commerciali cinesi considerate inique dagli Stati Uniti.

Crediamo che la guerra commerciale continuerà a essere il tema dominante che influirà sul sentiment degli investitori e sull’andamento dei mercati azionari nel 2019. Comunque gli investitori si sono tenuti alla larga dalle azioni cinesi e le valutazioni sono scese su livelli molto bassi, con un PE di 11 se comprendiamo i titoli del settore Internet e di 8 senza questi titoli. Pertanto, eventuali progressi nei negoziati commerciali tra i due Paesi nel corso del 2019 rappresenteranno un fattore estremamente positivo per le azioni cinesi. A nostro giudizio, basterebbe che il sentiment del mercato passasse da “molto pessimista” a “meno pessimista” per assistere a un rimbalzo di tali azioni rispetto ai bassi livelli attuali.

- Advertising -

Possibile indebolimento del dollaro nel 2019
Adrian Owens Investment Director obbligazioni e valute di GAM Investments

Il dollaro USA si trova ad affrontare una serie di forze contrastanti. Nel breve periodo crediamo che sia favorito da una crescita ancora relativamente robusta, dai differenziali dei tassi di interesse e dalle prospettive di crescita neutrali in Europa, Cina e Giappone. Comunque, guardando al 2019, il differenziale di crescita tra gli Stati Uniti e il resto del mondo probabilmente diminuirà. Se l’economia americana rallentasse ancora, il deficit del Paese potrebbe iniziare a preoccupare veramente, considerata la politica fiscale pro-ciclica di Trump. Anche le dichiarazioni del Presidente potrebbero incidere negativamente sulla valuta: Trump sta già cercando di influenzare la Federal Reserve e non ci sorprenderebbe se iniziasse a promuovere un dollaro più debole per sostenere le esportazioni. Alla luce di tali preoccupazioni, crediamo che nel corso del 2019 ci sia il rischio di un indebolimento della moneta americana.