Alessandro Firpo, Gruppo Prismi: “Come crescere a doppia cifra per due anni consecutivi”

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Lo scorso 20 marzo il Gruppo Prismi ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 con numeri, in larghissima parte, preceduti dal segno più.

Ne abbiamo parlato con Alessandro Firpo, Business development manager e consigliere di Amministrazione del Gruppo, che ci ha illustrato i driver di crescita e i principali progetti per i prossimi mesi.

D: Quali sono state le dinamiche che hanno sostenuto i risultati nel corso del 2018?
R: “Svariati i driver di crescita che hanno trainato i risultati del Gruppo Prismi nel corso del 2018. In primo luogo, naturalmente, l’aumento del valore della nostra produzione. Mi fa piacere soffermarmi sul tema collegato che abbiamo seguito da vicino e con impegno durante l’anno scorso. Mi riferisco, nello specifico, al nostro impegno volto al rafforzamento della rete di vendita, sia sul fronte quantitativo – nel 2016 eravamo in circa 50 agenti mentre al momento sfioriamo le 200 unità – sia sul fronte qualitativo. Su questo fronte abbiamo seguito la strategia più semplice e, dal nostro punto di vista, efficace che c’è da seguire in queste occasioni, vale a dire molta formazione da un lato e un forte controllo preventivo dei contratti dall’altro”.

D: E dal punto finanziario?
R: “Su questo fronte c’è un passaggio cui prestare la giusta dose di attenzione. L’acquisizione di status di impresa innovativa ci permetterà di entrare all’interno dei Pir e, di conseguenza, la possibilità di offrire i previsti vantaggi fiscali alle gestioni”

D: Il vostro è un mondo è ricco di innovazione, un trend da seguire o da prendere con le pinze?
R: “Un trend da seguire con la giusta attenzione e selettività potremmo dire. Un errore estremamente diffuso sarebbe quello di inseguire il filone di innovazione di prodotto in quanto tale, senza l’opportuna dose di selezione e valutazione dei prodotti stessi. In altre parole, crescere attraverso l’innovazione di prodotto significa saper distinguere tra un prodotto veramente innovativo e un trend di moda”

D: Sulla scorta dei risultati del 2018, come vedete nell’attuale contesto storico e di mercato il settore in cui operate?
R: “Provando a dare un quadro d’insieme del settore in cui operiamo da anni, uno degli aspetti che è opportuno sottolineare è la propensione delle PMI italiane al mondo del digitale. Mi spiego: se da un lato è innegabile l’interesse che le PMI italiane stanno mostrando, in misura concreta e crescente, nei confronti del digitale, è altrettanto vero che molte unità imprenditoriali si stanno affacciando proprio in questo momento all’universo del digitale e a tutti servizi ad esso collegato. Ciò significa che può capitare che molti dei soggetti con cui ci interfacciamo non abbiano le risorse necessarie da allocare ai servizi digitali se non in forma rateale. Del resto, in generale il business model delle PMI nel nostro settore è per sua stessa natura rateale”.

D: Quali dunque le principali criticità del modello di business legato al pagamento rateale? Ci sono possibilità di bypassarlo?
R: “Per quanto riguarda il Gruppo Prismi, consapevoli di quanto sia diffusa la forma di pagamento rateale all’interno del nostro mondo, abbiamo lavorato con successo per ottenere un miglioramento dell esazioni e una consistente riduzione in termini di perdita dei crediti. Ma non è l’unica strada che stiamo percorrendo…

D: Ci spieghi, dunque…
R: Pensiamo che il tema della PFN di Gruppo vada affrontato globalmente. Nell’occasione, sto facendo riferimento alla nostra controllata Wellnet S.r.l. che ha come destinazione d’elezione la fascia di clientela più alta. Un segmento che, per sua stessa natura, non ha “bisogno” di ricorrere alla forma di pagamento rateale rivolgendosi al segmento più elevato del mercato: le medie e grandi aziende che hanno a disposizione le risorse necessarie per affacciarsi senza particolari dilazioni al mondo del digitale”.

D: A proposito di Wellnet, come è andato il 2018…
R: “l’anno passato ha mostrato segni evidenti di una fortissima ripresa nel secondo semestre, dopo il “rodaggio”, così come nei primi mesi del 2019. Alla base del rallentamento del 2018 ci sono state ragioni essenzialmente di natura pratica legate ad un processo di riorganizzazione interna che è durato più a lungo del previsto e al protrarsi della fase di start-up per la maggior parte del 2018”.

D: Guardando ai prossimi mesi, quali le principalità novità all’orizzonte?
R: “Per l’anno in corso monitoreremo da vicino il mercato di settore: stiamo lavorando affinché la società possa crescere anche per acquisizioni. Abbiamo molti dossier sulla scrivania, ma al momento le posso solo dire che nel 2019 vorremmo riuscire ad aumentare il nostro perimetro societario”.