Le novità in materia di pensione di cittadinanza

Roberto Carli -

La pensione di cittadinanza, introdotta in parallelo al reddito di cittadinanza , rappresenta una misura, rivolta agli over 67, che ha l’obiettivo di colmare il gap tra il reddito percepito e la soglia di povertà.

Come ha sottolineato l’Inps in una recente audizione parlamentare la misura introdotta a decorrere dal mese di aprile avrà un forte impatto, sotto un profilo di politica economica, sia per quanto concerne gli effetti redistributivi della ricchezza delle famiglie italiane per le quali ci si attende una notevole riduzione della povertà e l’aumento dell’inclusione sociale, sia per gli effetti che produrrà in termini di aumento del Prodotto interno lordo potenziale, come stimato dal “Working Group sull’Output gap” della Commissione UE, e conseguentemente sul deficit strutturale. Si stima che sono circa 250.000 i nuclei familiari che hanno le caratteristiche per richiedere la Pensione di Cittadinanza.

Come funziona la prestazione e come si sta evolvendo nel percorso parlamentare ? Si tratta di un assegno mensile scomponibile in due parti, una parte di sostegno generale al reddito e una di supporto per le famiglie che vivono in affitto. Il limite dell’integrazione è individuato nella “soglia di povertà” di 780 euro al mese suddiviso in un’integrazione al reddito fino a 7.560 euro l’anno (630 al mese) se single e di 882 euro nel caso di coppie e una quota per l’affitto, o il mutuo, da 150 euro (1.800 euro annui). I requisiti economici per richiederla sono rappresentati da un Isee non superiore a 9.360 euro all’anno e un reddito di 7.560 euro l’anno. Altri paletti sono rappresentati dall’avere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 30 mila euro e un patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, 8.000 se si è in coppia.

Quali sono le innovazioni in fase di introduzione nel percorso parlamentare ? La si svincola nella modalità di erogazione dalla card elettronica, prevedendosi che possa essere ritirata mediante strumenti ordinariamente in uso per il pagamento delle pensioni quindi sia alle Poste che in banca in contanti.

Si amplia poi la platea dei potenziali beneficiari prevedendosene la concessione anche nei casi in cui il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore ai 67 anni convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza