I mercati del credito sono tornati a un contesto più simile a quello che ha caratterizzato gran parte del 2018

Pierre Verlé -

Dopo un ottimo inizio dell’anno, a seguito dell’inversione di tendenza del processo di allentamento monetario dei mesi di novembre e dicembre 2018, i mercati del credito sono tornati a un contesto più simile a quello che ha caratterizzato gran parte del 2018.

Gli spread di mercato sono in contrazione e ciò era prevedibile. Di fatto i tassi di default non hanno ancora registrato una ripresa e rispetto agli standard storici gli spread tendono a rispecchiare l’attuale tasso di default, mentre tutto ciò che conta è invece il tasso di default cumulato tra cinque anni.

Con l’avanzare di questo ciclo del credito, già molto lungo, l’avversione al rischio dovrebbe aumentare e la dispersione dovrebbe crescere. Ci aspettiamo che sui mercati si accentui sempre più il divario tra ciò che è considerato rifugio e ciò che è considerato rischioso e che, quando un emittente smette di essere percepito come privo di rischio, i prezzi calino con la possibilità di generare interessanti rapporti rischio/rendimento.

Osserviamo inoltre che la struttura dei mercati del credito è cambiata in modo significativo negli ultimi anni. Mentre all’epoca della crisi finanziaria globale, le banche accentravano l’attività di finanziamento, attualmente le istituzioni buy-side (fondi pensione, amministrazioni comunali, fondazioni ecc.) detengono la maggior parte del rischio di credito, perlopiù sotto forma di ETF o fondi con un approccio constrained rispetto ai benchmark. Questo nuovo contesto dovrebbe far aumentare la volatilità nella prossima fase ribassista del ciclo.

In questo contesto di fase avanzata del ciclo economico, i mercati del credito dovrebbero essere analizzati in modo approfondito e in base alle loro caratteristiche specifiche. Tuttavia quello attuale è un contesto che favorisce gli stock picker obbligazionari. Poiché la dispersione è destinata a protrarsi, prevediamo di mantenere un profilo di rischio complessivamente prudente e di investire in modo redditizio ai margini dei mercati, dove la combinazione di avversione al rischio e calo della liquidità creerà opportunità idiosincratiche per l’investitore con un approccio di gestione flessibile. Qualora il mercato dovesse mantenere la configurazione attuale oppure espandersi, siamo convinti che i driver di performance possano aumentare sui mercati del credito, come ad esempio carry trade, opportunità idiosincratiche lunghe e corte e picchi di volatilità che offrano migliori punti di ingresso.


Pierre Verlé – head of credit – Carmignac