Lettera da Washington: le riunioni di primavera del FMI e della Banca Mondiale

David Ross -

Alla riunione di primavera della Banca mondiale e dell’FMI, è stato sorprendente notare come il tono generale sia cambiato nel tempo.

Qualche anno fa il Direttore Generale del FMI Christine Lagarde aveva dichiarato: “Il momento migliore per riparare il tetto è quando splende il sole”. L’anno scorso, il clima era cambiato in qualcosa di più simile ad “affrettatevi a riparare il tetto, perché c’è un temporale all’orizzonte”. Quest’anno, l’atmosfera generale si è trasformata in un “è troppo tardi, sta già piovendo”.

Questo è stato molto evidente all’inizio della settimana, quando il FMI ha rivisto al ribasso le previsioni per l’economia globale, poiché la dinamica è rallentata rispetto ai livelli dell’estate scorsa, con le continue controversie commerciali che comportano ulteriori rischi di ribasso per l’economia globale.

In particolare, il FMI prevede un calo della crescita del 70% dell’economia mondiale nel 2019. Un anno fa per il 2019 si prevedeva una crescita del 3,9%; cifra scesa oggi al 3,3%, un calo sostanziale che segna la terza revisione al ribasso da ottobre. Si tratta anche del tasso di crescita più lento previsto dalla fine della crisi finanziaria. Come indicato in precedenza, a preoccupare maggiormente è la mancanza di strumenti disponibili a causa dei bassi tassi d’interesse e dei forti disavanzi di bilancio per far fronte a qualsiasi battuta d’arresto economica che potrebbe essere all’orizzonte. In altre parole, nessuno ha riparato il tetto quando ne ha avuto la possibilità.

Considerato il quadro forse troppo cupo, delineato durante le riunioni, il comunicato di chiusura dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali ha cercato di assumere un tono più ottimistico, affermando che la crescita globale dovrebbe riprendersi nella seconda metà dell’anno per poi migliorare ulteriormente nel 2020. Il comunicato ha inoltre sottolineato che le banche centrali, tra cui BCE, Stati Uniti, India, Cina e Giappone sono più accomodanti.

Tuttavia, è il perdurare di questa politica monetaria accomodante a creare preoccupazioni nel lungo termine, poiché incoraggia quella che potrebbe rivelarsi un’escalation insostenibile del debito. Queste riunioni, più che in passato, hanno sottolineato che i rischi finanziari si accumulano con l’aumento della leva finanziaria nel settore sovrano e in quello societario.

L’FMI ha sottolineato che gli Stati Uniti e la Cina registrano un continuo aumento del debito delle imprese, anche se la redditività è in calo, ma non sono i soli, dato che i paesi che costituiscono il 70% del PIL mondiale hanno livelli elevati di debito delle imprese, secondo una ricerca dell’FMI.

In Europa destano preoccupazione il rischio di credito sovrano e i suoi effetti sul sistema bancario. Come ha detto Gita Gopinath, capo economista del FMI, “Questo è un momento delicato per l’economia globale”.

Dal mio punto di vista di investitore azionario globale, sono andato via con meno fiducia nelle azioni più sensibili al ciclo economico. Affidarsi all’economia per generare crescita dei ricavi sembra oggi meno facile rispetto a sei mesi fa. Invece, una continua attenzione alle aziende che partecipano a storie di crescita secolare, specialmente in quelle aree che aiutano a controllare i costi, come i fornitori di cloud computing, è dove voglio avere un focus sugli investimenti in questo ambiente a crescita lenta.


David Ross – gestore del fondo Echiquier World Equity Growth – La Financière de l’Echiquier