GoDaddy: il deficit digitale danneggia le PMI

-

Esiste un deficit digitale che può impattare negativamente le vendite, la crescita ed il successo delle Piccole e Medie Imprese Italiane (PMI): è quanto rivela il PMI Digital Index, una nuova indagine di mercato di GoDaddy, azienda con quasi 19 milioni di clienti in tutto il mondo che offre a PMI e imprenditori una suite integrata di strumenti necessari per far crescere il loro business online.

Solo il 33% delle PMI ha un sito web ed il PMI Digital Index mostra che il grado di maturità digitale delle aziende che hanno un sito web è di 54/100: soltanto una PMI su 10 usa Google Ads, 1 su 3 non aggiorna il proprio sito da oltre un anno, 2 su 3 dichiarano di non avere un canale social media funzionante. La conclusione è chiara: c’è una carenza tra le PMI italiane e vi sono molteplici modi in cui queste imprese possono potenziare la loro reputazione online.

Nato dalla collaborazione tra GoDaddy e gli esperti di digital marketing di Alkemy, il PMI Digital Index cattura il grado di maturità digitale delle PMI Italiane analizzando 120 parametri in tre categorie principali: Digital Presence Quality (misura aspetti tecnici come la SEO); Reputation Index (misura la popolarità digitale dell’azienda); Digital Marketing Index (misura le azioni di visibilità digitale messe in piedi dall’azienda).

Dalla ricerca emerge come il grado di digitalizzazione sia strettamente correlato al fatturato aziendale: le micro e piccole aziende con fatturazione inferiore ai 2 milioni di euro ritengono che l’investimento nella digitalizzazione sia importante ma non prioritario; invece per le aziende con più di 10 milioni di fatturato la digitalizzazione diviene un elemento chiave per crescere.

A seguire alcune evidenze aggiuntive dalla ricerca:

  • Il 32% delle PMI non aggiorna il proprio sito da più di un anno, perdendo l’occasione di trasmettere contenuti aggiornati e dati affidabili.
  • Il 44% delle PMI non usa alcun servizio di Web Analytics, determinante per le analisi delle performance di marketing.
  • Il 37% delle PMI non ha un account Google My Business, che rappresenterebbe un valido alleato per gestire le informazioni su Google, inclusi Search e Maps.
  • Solo il 5% conosce ed usa Display Network e solo il 9% usa Google Ads, nonostante le statistiche dimostrino che l’advertising online raggiunga l’86% della popolazione che naviga online prima di acquistare.
  • Il 64% delle PMI non ha una pagina Facebook.
  • Il 30% delle PMI non ha una sito che si visualizzi adeguatamente sul cellulare, che può essere determinante per raggiungere coloro i quali sono soliti navigare con lo smartphone.

Dal punto di vista geografico, la ricerca di GoDaddy evidenzia come le PMI del nord-ovest d’Italia siano meno digitalizzate, nonostante l’area abbia il più alto numero di imprese. Le regioni con il più alto grado di maturità digitale sono le Marche, la Sardegna ed il Lazio. Abruzzo, Liguria e Piemonte sono le meno digitalizzate.

Il settore Alberghiero e Ristorazione è il più digitalizzato, seguito da Mobili – che ha mostrato successo nel Digital Marketing Index. I settori Tessile e Trasporti sono le aree dove emergono più lacune secondo il parametro della Digital Presence Quality.

Gianluca Stamerra, Regional Director di GoDaddy per l’Italia, ha detto: “L’Italia è sede di piccole aziende fiorenti, di imprese familiari di successo e imprenditori di prim’ordine. Tuttavia molti di loro sono frenati da un deficit digitale che può impattare la loro abilità di essere raggiunti anche online da nuovi clienti e di competere contro concorrenti affermati. Andare online può sembrare un compito scoraggiante, ma non dovrebbe esserlo. Vi sono alcune semplici azioni che permettono alle persone di migliorare la visibilità ed il successo online che non richiedono competenze tecniche”.