Vontobel lancia il primo certificato attivo in Italia

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L’innovativo strumento è realizzato in partnership con China Construction Bank International AM e cavalca le opportunità offerte della Via della Seta

In un contesto che vede da tempo la crescita parallela dei certificati di investimento quotati in Borsa (+1000% in dieci anni) e dei fondi comuni, Vontobel lancia – primo player sul mercato italiano – i certificati attivi, il primo strumento in grado di coniugare i vantaggi di entrambe le tipologie di prodotto. La prima quotazione sul SeDeX del primo certificato attivo, dedicato alla Via della Seta, la Belt and Road Initiative, e realizzato con il supporto di China Construction Bank International Asset Management (CCBIAM), è avvenuta il 24 giugno 2019.

Queste soluzioni innovative permetteranno agli investitori di usufruire dei vantaggi tipici dei certificati (soglie di ingresso basse, struttura fiscale favorevole per la compensazione di minusvalenze, trasparenza e liquidabilità tipiche degli strumenti quotati in Borsa) con quelli dei fondi attivi, fortemente connessi con una gestione professionale che offre ampia diversificazione e capacità di adattare i portafogli a nuove condizioni di mercato. I certificati attivi, infatti, replicano un indice creato sulla base di una strategia di investimento di un investitore professionale come un asset manager.

Il certificato attivo si colloca, quindi, a fianco dei fondi attivi e porta a una ulteriore democratizzazione delle strategie di investimento. Infatti, grazie ad essi

  • gli investitori hanno per la prima volta la possibilità di accedere a strategie di gestione attive attraverso uno strumento fiscalmente efficiente;
  • gli investitori possono accedere a strategie di asset manager di piccole dimensioni o non ancora direttamente presenti sul mercato italiano e quindi non in grado di promuovere i propri prodotti;
  • gli asset manager possono contare su un nuovo veicolo per far conoscere le loro strategie e ampliare il target di investitori ai quali si rivolgono.

Per quanto riguarda i target di investitori, rispetto ai fondi comuni, i certificati attivi sono particolarmente adatti per quanti hanno un orizzonte temporale di breve/medio periodo e capitali non necessariamente cospicui (l’investimento minimo è pari al prezzo di un Certificato, circa 100 euro).

“Coniugare strategie a gestione attiva di qualità con la struttura fiscalmente agevolata dei certificati rappresenta un passo di innovazione importante che Vontobel ha saputo compiere per primo grazie alla propria leadership tecnologica nonché al fatto di appartenere a un gruppo finanziario che ha al suo interno anime e competenze variegate, dall’Investment Banking all’Asset Management, passando per il Wealth Management” – ha commentato Francesca Fossatelli, Responsabile Public Distribution Italy di Vontobel Investment Banking, che ha aggiunto: “Il primo passo lo abbiamo compiuto collaborando con uno dei player di primaria grandezza come CCBIAM per lo sviluppo di uno strumento dedicato a uno dei temi che maggiormente guiderà la crescita del mercato nei prossimi anni, la Belt and Road Initiative”.

Il certificato sulla silk road economic belt strategy – caratteristiche

Si tratta di uno strumento tematico che punta a sfruttare le opportunità di investimento offerte dallo sviluppo della Belt and Road Initiative; tale iniziativa poggia su un indice progettato e calcolato da Vontobel con l’advisory di CCBIAM, uno dei principali player del risparmio gestito nel continente asiatico. I suoi componenti sono selezionati da CCBIAM utilizzando un processo in parte sistematico e in parte discrezionale basato su un approccio top-down che prende in esame tre dimensioni: Paese, settore, stock. In particolare vengono selezionate cinque azioni per ogni settore che ha una probabilità particolarmente elevata di trarre profitto dalla BRI: ingegneria della comunicazione, produzione industriale, tecnologia, diversificato e conglomerato, servizi di pubblica utilità. In funzione di essi viene creato un indice composto da 25 azioni, equamente ponderate.

CCBIAM completa il processo decidendo a propria discrezione quali 5 azioni in ogni settore ammettere all’indice (per un totale di 25 nomi) basando le sue scelte sulle proprie competenze finanziarie, capacità di ricerca, know-how ed esperienza di mercato.