Fed, taglio dei tassi: se il focus è sull’inflazione, potrebbe essere il primo di una lunga serie

John Bellows -

Quest’anno la Fed ha spostato il suo focus sull’inflazione. Dall’inizio della ripresa economica, infatti, l’inflazione USA è rimasta ostinatamente sotto il target del 2% della Fed.

Anche nel 2019 la situazione non è cambiata, nonostante l’allentamento delle condizioni finanziarie e il basso tasso di disoccupazione. Il deludente track record della Fed riguardo l’obiettivo di inflazione fa sorgere dubbi sulla realizzabilità di quel target: tagliando i tassi, la Fed ha intrapreso un primo passo per ristabilire la sua credibilità a riguardo.

Alcuni funzionari della Fed hanno parlato di una logica di “assicurazione” riguardo il taglio deciso in questo meeting, anche se le motivazioni per questa misura “assicurativa” non sembrano poi così convincenti. Gli ultimi dati sulla crescita e l’occupazione sono stati leggermente più positivi di quanto ci si aspettasse. Anche in presenza di un rallentamento degli investimenti delle aziende – probabilmente legato a una congiuntura globale negativa per commercio e manifattura – si prevede che la crescita USA sarà ancora leggermente sopra al 2% quest’anno. Anche le condizioni finanziarie non sembra stiano segnalando preoccupazioni esagerate sulla crescita: gli spread creditizi sui bond investment grade, ad esempio, sono al massimo livello di compressione raggiunto nel 2019.

Se la Fed si sta davvero focalizzando maggiormente sull’inflazione, è lecito attendersi altre mosse simili a quella appena effettuata. Molto difficilmente, però, l’inflazione USA si risolleverà in maniera significativa nei prossimi mesi. Ciò che è accaduto in Europa e Giappone sottolinea piuttosto i rischi al ribasso, di cui anche Powell e Clarida hanno parlato recentemente. La Fed ha parecchio lavoro da fare in questo senso, il che potrebbe tradursi in una serie di tagli nei prossimi trimestri e nei prossimi anni. Una cosa sembra certa: se la Fed vuole davvero riguadagnare credibilità sul suo target del 2%, allora è abbastanza improbabile che arriverà ad alzare i tassi in un futuro prossimo.

La nuova enfasi posta sull’inflazione ha già portato la Fed ad assumere una decisione inusuale: tagliare i tassi in un contesto di crescita discreta. Ciò dovrebbe in generale supportare i mercati finanziari da qui in avanti, anche se difficilmente i forti utili di corso registrati qualche mese fa si ripeteranno. Lo scenario dovrebbe piuttosto favorire le strategie orientate al reddito che puntano su asset che sovraperformano rispetto ai benchmark. Crediamo che il credito investment grade e i titoli garantiti da ipoteca (cosiddetti agency mortgage-backed securities, MBS) siano due ottimi candidati per fornire extra rendimenti nel resto del 2019.


John Bellows – Portfolio Manager e Research Analyst – Western Asset (Gruppo Legg Mason)