eCommerce in Russia: un’opportunità?

Jasper Wright -

Il settore dell’ecommerce in Russia è una perla rara all’interno di un’economia più ampia e in difficoltà.

In frenata

Un’eredità di matrice sovietica di investimenti sbagliati, la “maledizione delle risorse” dovuta all’eccessiva dipendenza dal petrolio e dal gas, oltre alle sanzioni degli Stati Uniti, fanno sì che l’economia russa sia grave difficoltà. Il crollo dei prezzi delle materie prime nel 2014-15 non ha fatto altro che peggiorare le cose, innescando una recessione in un paese molto dipendente dalle entrate legate al petrolio. Sebbene da allora la produzione e i prezzi del petrolio siano aumentati, l’economia rimane anemica. Il Pil è cresciuto solo dell’1,4% medio annuo dal 2016-18. La crescita della produzione ha poi subito un forte rallentamento nel primo trimestre di quest’anno, a causa della scarsa domanda interna e della debole performance in termini di investimenti.

Un’occasione: il balzo del gigante russo

Putin è deciso a dare nuova linfa all’economia in crisi e vuole raggiungere l’obiettivo di una crescita del Pil del 4% annuo entro la fine del suo mandato nel 2024. Al centro della sua agenda vi sono 12 progetti nazionali che investiranno 396 miliardi di dollari nel paese in questo lasso di tempo – l’equivalente del 4% del Pil – facendo ricorso a un mix di fondi pubblici e privati. Anche se la cifra complessiva è controversa, riteniamo tali progetti abbiano comunque il potenziale per contribuire a modernizzare l’economia russa.

Un recente documento del Fmi evidenzia l’andamento di Corea del Sud, Hong Kong, Singapore e Taiwan – i cosiddetti “miracoli asiatici”[1]. Questi paesi non hanno affrontato le sfide uniche della Russia, ma anche l’ascesa di Singapore dalla palude ai grattacieli e la ripresa della Corea del Sud dalla guerra sembravano storie improbabili.

Riteniamo che la Russia possa seguire il medesimo percorso di sviluppo dei miracoli asiatici. Si verifica ciò quando la “mano guida dello Stato” spinge l’economia verso nuovi settori e le imprese nazionali forniscono esse stesse la tecnologia necessaria. E’ incoraggiante vedere come molti dei Progetti Nazionali della Russia mostrino interessanti potenziali, tra cui 25,2 miliardi di dollari stanziati per sostenere la digitalizzazione.

Ecommerce: pronto all decollo

Durante un recente viaggio in Russia, abbiamo acquisito preziose conoscenze nel settore dell’e-commerce. Il settore rappresenta solo il 4-5% del totale dellle vendite al dettaglio, rispetto a una quota superiore a più del 20% in Cina. Riteniamo comunque che sia un segmento ben posizionato per trarre vantaggio dall’investimento del progetto nazionale nella digitalizzazione. In passato, il settore del commercio elettronico russo è rimasto indietro rispetto a quello di altri mercati emergenti. Le dimensioni del paese e la dispersione geografica della popolazione fanno sì che una distribuzione efficiente in termini di costi rappresenti una sfida. Il mercato è tuttavia maturo per lo sviluppo: più di quattro quinti dei russi hanno telefoni cellulari e la connessione Internet è economica. Se gli ostacoli logistici possono essere superati – e pensiamo vi sia l’intenzione da parte delle aziende di ecommerce – il mercato potrebbe decollare.

Rimediare a un incubo logistico

Dai nostri contatti sia con Mail.Ru sia con Yandex è emerso che locker e pick-up point possano essere una buona soluzione ai problemi legati alle consegne in Russia. Questi punti possono essere rapidamente ed economicamente inseriti in un contesto di economie di scala e stanno guadagnando popolarità – anche le aziende di vendita al dettaglio di tipo tradizionale (offline) utilizzano locker per massimizzare il valore dello spazio.

Le imprese si stanno inoltre assicurando investimenti anche attraverso partnership strategiche con istituti di credito o concorrenti stranieri. Una di queste partnership è quella tra Mail.Ru e Sberbank. Mail.Ru contribuirà alla consegna del cibo e al ride-hailing con le sue app Delivery Club e Citymobil, oltre a circa 100 milioni di dollari di finanziamenti. In cambio, Sberbank investirà 600 milioni di dollari. Tale collaborazione aiuterà entrambe le aziende ad espandere la propria base di utenti in regioni meno sfruttate. Mail.Ru ha anche collaborato con AliExpress, controllata da Alibaba[2]. La joint venture ha 382 milioni di dollari a disposizione da investire e permetterà anche l’espansione oltre San Pietroburgo e Mosca.

Mentre un investimento in materia di digitalizzazione può contribuire a stimolare l’innovazione e a diversificare l’economia, l’iniziativa dei progetti nazionali potrebbe non essere sufficiente. Decenni di sottoinvestimenti hanno scavato un solco e la Russia è molto indietro rispetto ai paesi sviluppati per quanto riguarda il grado di articolazione dell’economia.

L’espansione della frontiera tecnologica russa è un passo fondamentale per riequilibrare e modernizzare l’economia. È necessaria una riforma globale per creare un’economia competitiva in grado di conseguire tale obiettivo. Anche se i progetti nazionali rappresentano un incoraggiante passo in avanti e sosterranno i nostri investimenti nel paese, è tutt’altro che certo che il tanto agognato programma di spesa potrà generare molteplici opportunità in Russia.


Jasper Wright – analista del team Global Emerging Markets – Hermes Investment Management