Nassim Nicholas Taleb, il primo ad avere elaborato la teoria del “Cigno Nero”

— intervista a Luigi Crespi di Proger Smart Communication — 

La teoria del Cigno Nero è stata elaborata dal matematico ed ex-trader Nassim Nicolas Taleb ed è una metafora volta a spiegare l’esistenza di un’effettiva possibilità che un evento impensabile e completamente inaspettato possa accadere e avere ramificazioni negative nella società. Da secoli indicato come metafora di un evento raro, dal 2007 è diventato espressione dell’imponderabile anche sui mercati finanziari. Il Cigno Nero scardina certezze e pregiudizi, rimodula in qualche modo i punti di riferimento. Viene riconosciuto con fatica e spiegato solo a posteriori.

Il Cigno Nero non è un semplice imprevisto, ma qualcosa di molto più raro e profondo; in realtà non riguarderebbe necessariamente solo eventi negativi, anche se ormai l’accezione prevalente è questa.

“Questa altro non è che una suggestiva metafora” ci conferma Luigi Crespi, esperto di comunicazione, spin doctor, Brand/Product manager. “Diciamolo, non è una teoria portatrice di grande creatività e poi i cigni neri non dovrebbero essere rari? Invece in questo primo quarto di secolo i cigni neri volano a stormi e come le oche migratrici hanno attraversato il nostro tempo in modo orribile”.

Intervista a Luigi Crespi di Proger Smart Communication

Non mi sembri molto ottimista quanto a cigni neri …

“Ad ogni passaggio ci è toccato usare la pala per la quantità di ‘m..da’ che ci è capitata addosso: dalle torre gemelle in poi non abbiamo avuto pace, ci stiamo intristiti, depressi e, per la prima volta nella storia , i figli avevano davanti a loro un futuro peggiore di quello dei loro padri.”

C’è qualcuno che ha saputo reagire positivamente alla teoria del Cigno Nero?

“Nonostante tutto ci proviamo ogni giorno a mettere un “gancio in parete” per andare oltre il crinale e credo che questa sia l’intenzione di ciascuna delle qualsiasi 5.000 persone che hanno affollato il Pala Congressi Rimini a fine marzo per ritrovarsi insieme ad Alfio Bardolla Financial Coach e imprenditore, che guida ABTG società quotata in borsa che si occupa di formazione”.

Alfio Bardolla Financial Coach

“Alfio Bardolla , quest’uomo venuto da un piccolo centro come Chiavenna, figlio di una famiglia umile, al suo evento – Wake Up Call – non smette di stupirmi. Il suo merito più evidente è quello di parlare di soldi esorcizzando il denaro “Lo sterco de diavolo”. Infatti il denaro è solo “un amplificatore della personalità” e non l’obiettivo della vita, ma l’ energia capace di far realizzare i propri sogni”.

Vuoi chiarirci il concetto?

“È così che il denaro da “fine” si trasforma in “mezzo” e la formazione e lo studio diventano la leva per una crescita personale attesa e già decisa da ognuno dei partecipanti, quasi come “schiacciare” il piano di un fantomatico ascensore sociale che ormai è fermo per manutenzione da troppo tempo. La speranza diventa il sentimento più diffuso che fa del Wake Up Call una messa laica di una borghesia che cerca una rivincita senza scorciatoie”.

Che cosa ti ha convinto di più?

“Tutta questa gente seduta dietro i banchi a prendere appunti è la risposta alla trionfante mediocrità di un epoca, dove per essere musicisti non serve studiare musica, come per esprimere opinioni non serve conoscere la storia, dove studiare e formarsi è diventata una perdita o una violazione alla propria libertà. Forse queste 5.000 persone a Rimini, chiuse a studiare per tre giorni, rappresentano un’inversione di tendenza”.

Il prossimo Wake Up Call sarà ancora a Rimini il 15, 16, 17 settembre 2023