HSBC: i giganti cinesi diventano globali

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Avete visto il Superbowl quest’anno? Nel corso di questo evento seguito da centinaia di milioni di persone al mondo, le televisioni americane hanno trasmesso uno spot di Temu, il rivenditore online cinese. È l’ultimo segnale di come i principali operatori cinesi del commercio elettronico stiano cercando opportunità in nuovi mercati oltreoceano.

La Cina è il leader mondiale del commercio elettronico. Oltre il 60% della popolazione, che conta 1,4 miliardi di persone, fa acquisti online e il 37% della spesa al dettaglio avviene attraverso l’e-commerce. Questo lascia però uno spazio limitato per un’ulteriore espansione in patria, soprattutto quando l’economia nazionale è relativamente debole. I giganti dell’e-commerce cinese si stanno quindi avventurando all’estero, alla ricerca di una crescita più rapida.

Le opportunità all’estero sono ampie. Riteniamo che il commercio elettronico transfrontaliero B2C della Cina possa raggiungere i 500 miliardi di dollari di valore lordo dei beni (gross merchandise value – Gmv) entro la fine del 2025. Questo dato si basa sulla nostra analisi dei beni acquistati online dai consumatori stranieri presso le società di e-commerce cinesi. A titolo di confronto, il Gmv era pari a 350 miliardi di dollari nel 2023 e a soli 155 miliardi di dollari nel 2019, il che dimostra come la rapida crescita sia già in corso.

Sono quattro le principali società che stanno facendo da apripista: Temu, Alibaba, Shein e TikTok.

Temu è il braccio internazionale della cinese Pinduoduo ed è quella che è cresciuta più rapidamente grazie ai prezzi bassissimi di prodotti che vanno dall’abbigliamento ai giocattoli per bambini e agli investimenti di marketing.

Alibaba è una società ben consolidata e ha già una presenza significativa nell’Unione Europea, nell’area Asean, in Corea del Sud e America Latina.
Anche il rivenditore di fast fashion Shein è cresciuto rapidamente e si è esteso ad altre categorie di prodotti.
La piattaforma video TikTok monetizza l’elevato traffico live-streaming attraverso l’e-commerce.

In che direzione vanno gli operatori cinesi del commercio elettronico? La nostra analisi suggerisce che gli Stati Uniti e l’Europa occidentale siano i luoghi più interessanti, non solo perché sono grandi mercati di consumo, ma anche perché vi è ancora molto spazio per la crescita dell’e-commerce. Gli acquisti online rappresentano oggi il 22% della spesa al dettaglio negli Stati Uniti e il 16% nell’Europa occidentale, contro il 37% della Cina. Anche la Corea del Sud, l’Asean e l’America Latina potrebbero essere mercati interessanti.

La geopolitica e le normative sono le sfide principali per queste società. Riteniamo che il rischio maggiore sia rappresentato dagli Stati Uniti, soprattutto se si considera che il 2024 è un anno di elezioni nel paese. Ma ci sono sfide anche nell’Ue, nell’Asean e in Brasile, dove i governi cercano di proteggere le imprese locali. Questi sono i rischi che i giganti cinesi dell’e-commerce dovranno affrontare se vogliono realizzare le proprie ambizioni di crescita all’estero.