I dati sulla fiducia degli italiani confermano la divergenza tra consumatori e imprese

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La fiducia dei consumatori ha registrato il terzo miglioramento consecutivo a luglio, raggiungendo il livello più alto dal febbraio 2022 e indicando che i consumatori sono ora più fiduciosi nello stato attuale e futuro dell’economia. Questo potrebbe essere il risultato della tenuta dell’occupazione e della discreta crescita dei salari.

Tuttavia, il lieve aumento delle aspettative di disoccupazione sembra mantenere i consumatori sul fronte della prudenza. L’aumento del tasso di risparmio non si sta ancora traducendo in un aumento delle intenzioni di acquisto di beni durevoli come automobili e case. Siamo ancora convinti che il consumo di beni durevoli (aiutato dai generosi incentivi alla rottamazione delle auto) finirà per aumentare nella seconda metà dell’anno, la partenza sembra un po’ frenata. Il leggero miglioramento della fiducia dei dettaglianti sembra coerente con questo quadro.

La fiducia del settore manifatturiero migliora leggermente, ma il periodo di debolezza sembra tutt’altro che finito

La fiducia del settore manifatturiero ha registrato un timido rimbalzo a luglio, ma rimane su livelli bassi. Un leggero miglioramento del portafoglio ordini non è riuscito a compensare l’aumento delle scorte e la componente della produzione corrente si è ulteriormente deteriorata. È interessante notare che anche le aspettative sull’occupazione sono scese, raggiungendo il livello più basso dal febbraio 2021, mentre la produzione prevista non è riuscita a crescere. La fase di debolezza del settore manifatturiero sembra tutt’altro che conclusa e non è stata ancora aiutata dal ciclo delle scorte.

Il modesto calo della fiducia nel settore delle costruzioni non è motivo di preoccupazione. Per il momento, la scadenza del super bonus fiscale sembra aver influito sugli ordini, ma non ancora sull’attività edilizia. Le aspettative sull’occupazione reggono bene.

Il turismo guida il calo della fiducia nei servizi

Il calo della fiducia nei servizi merita un’attenta analisi. A giugno era stato trainato dalla componente del turismo, dove il calo mensile poteva essere attribuito a un maltempo anomalo per la stagione. A luglio, la debolezza sembra più ampia e di nuovo più marcata nel turismo. L’indice di fiducia nelle aziende turistico ha subito un altro forte calo, che non va sottovalutato. Poiché i saldi delle partite correnti indicano un buon andamento relativo della spesa turistica degli stranieri, qualsiasi segnale di debolezza ha probabilmente a che fare con la domanda interna. Il netto calo del sottocomponente ordini suona come un avvertimento del fatto che la stagione turistica estiva potrebbe risultare meno positiva di quanto sperato.

Le nostre prospettive per il 2024

Nel complesso, l’odierna serie di dati sulla fiducia suggerisce che il secondo trimestre ha avuto un inizio un po’ sottotono in Italia. Si tratta tuttavia di una prima evidenza qualitativa e le cose potrebbero cambiare nel corso dell’estate. Le condizioni rimangono favorevoli per i consumi privati e gli investimenti in costruzioni potrebbero essere meno frenati del previsto.

Tuttavia, sembra esserci poco spazio per forti accelerazioni nei prossimi mesi. L’effettiva attuazione della parte del piano di ripresa relativa agli investimenti sta diventando sempre più essenziale per sostenere le attuali previsioni di crescita. Per il momento, manteniamo la nostra previsione di una crescita media del PIL dello 0,9% nel 2024.