Oliver Wyman: tre punti fondamentali per capire se le nozze ITA – Lufthansa saranno un successo
L’ingresso di Lufthansa nel capitale azionario di ITA segna un momento molto importante nel percorso di rilancio dell’azienda e del trasporto aereo italiano. L’autorizzazione dell’antitrust europeo consente ora di completare gli accordi e puntare al closing dell’accordo per l’ingresso di LH in ITA, inizialmente in minoranza. Al di là dei remedies richiesti dall’authority Europea di cui si è già discusso a lungo e che continueranno a sembrare allo stesso tempo eccessivi per chi sostiene il deal, e poco efficaci da chi lo osteggia, credo valga la pena sottolineare tre punti fondamentali su cui questa operazione societaria inciderà:
- ITA cambia pelle nel momento in cui il mercato è ai picchi storici in termini di prezzi medi (yield) e di capacità offerta (ASK). Si tratta di un momento positivo che ha consentito, di pari passo con la (recente) accorta gestione, di raggiungere per la prima volta in vent’anni un risultato operativo positivo. In questo momento ITA potrebbe in linea puramente teorica non avere necessità di un partner per la gestione finanziaria. L’attesa tuttavia è che nei prossimi 18-24 mesi possa esserci un’inversione del trend sui prezzi con conseguente riemergere delle necessità di cassa per le compagnie più piccole e più esposte alla stagionalità del traffico, quali ITA. In questo contesto, il valore aggiunto della presenza di un partner industriale di grandi dimensioni viene proprio dalla solidità del network offerto e dalla solidità dei processi operativi. Di entrambi ITA potrà beneficiare indipendentemente dall’entità dei remedies imposti.
- Per ITA il matrimonio con LH non cancella, anzi accelera, la necessità di rafforzare alcuni elementi fondamentali del business in modo strutturale: ottimizzazione e graduale sviluppo del network offerto; più elevata utilizzazione della flotta; ottimizzazione dei fattori e dei costi produttivi con particolare focus sulle operazioni di volo, il ground handling e la manutenzione; sviluppo della struttura commerciale e maggior presidio dei principali mercati (soprattutto in Nord America) e segmenti di business; completamento dell’upgrade dei sistemi di supporto e del processo di digitalizzazione dell’azienda; completamento del percorso di centralizzazione dei processi sul cliente. Senza questi interventi ITA non rappresenterà la scelta naturale dei passeggeri e quindi non sarà il partner che LH ha ostinatamente cercato e scelto. Senza questi interventi, ITA non avrà un degno peso specifico all’interno del gruppo Lufthansa in Europa e della partnership transatlantica con United ed Air Canada.
- Per il mercato italiano l’accordo ITA-LH segna un cambiamento di rilevanza epocale per molti aspetti a cominciare dal passeggero. A fronte di un network di collegamenti molto più ampio, ci sarà da abituarsi a nuovi collegamenti intercontinentali (da Parigi che è l’hub naturale di Air France, partner di lungo raggio degli ultimi venti anni, ci abitueremo a volare via Monaco, Francoforte e Zurigo), a nuovi partner commerciali (con la migrazione da skyteam a star alliance) e a nuovi partner frequent flyer. Ben più rilevante sarà il cambiamento per il sistema del trasporto aereo italiano che auspicabilmente tornerà ad avere un vettore di riferimento principale con cui istituzioni, associazioni ed authority potranno interloquire sulle politiche riguardanti lo sviluppo del traffico negli aeroporti, l’utilizzo e la valorizzazione degli slot aeroportuali e dei diritti di traffico nazionali, le politiche di sviluppo delle competenze e professionalità nel settore, le politiche energetiche e le strategie di investimento per lo sviluppo del settore.
Se a fronte della perdita dell’italianità di una bandiera (peraltro oramai un bel po’ sbiadita) possiamo ri-acquisire un sistema di collegamenti efficacie e la capacità di influenzare positivamente lo sviluppo e le politiche di investimento nel trasporto aereo, allora l’operazione sarà duratura e di beneficio per i cittadini e per l’economia che direttamente ed indirettamente fonda sulla connettività del paese.