La Grande Rotazione: cambiamenti di mercato, rischi e opportunità

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In questi giorni stiamo forse assistendo a un cambiamento di mercato, definito da alcuni analisti “la grande rotazione”. Le elevate valutazioni attuali riflettono le aspettative ottimistiche per la futura crescita degli utili e dei multipli di valutazione. Nonostante le società godano di margini di profitto storicamente alti, si prevede che la disinflazione influisca su tali margini, come suggerito durante la stagione degli utili del secondo trimestre. Inoltre, stanno emergendo i primi segnali di tensione economica.

La performance del mercato è attualmente guidata da un gruppo ristretto di titoli a grande capitalizzazione. Negli Stati Uniti, i “Magnifici 7” sono stati responsabili per il 35% della performance del 2024 ad oggi, mentre l’Europa ha i suoi titoli di punta, noti come “Granolas”. Il momentum e i titoli a grande capitalizzazione sono stati i principali driver di performance dall’anno scorso, con flussi significativi in queste strategie. L’investimento è altamente concentrato, con una forte preferenza per i mercati statunitensi, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale, e un posizionamento per uno scenario economico di atterraggio morbido o di non atterraggio.

La recente decisione del FOMC di mantenere i tassi invariati e di attendere la riunione di settembre per un eventuale taglio dei tassi ha sollevato il timore di un possibile errore di politica monetaria, soprattutto alla luce dell’ultima serie di dati macroeconomici deboli (Stipendi, ISM e Indennità di disoccupazione). Guardando a quello che rappresenta un rischio significativo, i mercati hanno spostato l’attenzione dalla bassa inflazione alle preoccupazioni per la crescita. Questo cambiamento ha anche innescato un forte sell-off in Giappone a seguito del rialzo dei tassi d’interesse della BoJ e dei segnali di ulteriori aumenti. Il mese di agosto potrebbe rimanere debole perché non è prevista la pubblicazione di indicatori di crescita.

Le tensioni geopolitiche, il rallentamento dei consumi, il dibattito capex/ROIC, le valutazioni elevate e la ristretta leadership del mercato contribuiscono ad alimentare il sentimento ribassista, creando un mix potenzialmente dannoso. Questi fattori, insieme alla chiusura obbligata delle posizioni speculative, sono stati i catalizzatori di un deciso declino del mercato.

Il mercato si è lasciato andare all’ottimismo per quanto riguarda il posizionamento e i rischi. Le correzioni si verificano regolarmente e possono essere utili per riportare le valutazioni a livelli più normali e accettabili, creando opportunità. La sfida consiste nel determinare il giusto punto di ingresso. Ciò dipende dal fatto se si creda in un atterraggio morbido o duro, se si voglia aspettare una conferma del taglio dei tassi da parte della FED o se si interpretino i dati deboli degli stipendi come temporanei. Il capex e il ROIC si muoveranno allo stesso ritmo? La spesa dei consumatori rimarrà robusta?

Dopo la correzione degli ultimi giorni, i multipli di mercato sono diventati più ragionevoli, l’ampiezza del mercato è migliorata, il posizionamento è probabilmente più appropriato, l’inflazione è in calo e la crescita economica, sebbene in rallentamento, è ancora solida. Gli utili sono rimasti robusti. Invece di buttarci a capofitto, ci concentriamo su titoli growth di qualità per garantire un’ulteriore sovraperformance, evitando di diventare eccessivamente difensivi.