L’economia può entrare in crisi? Come proteggere i propri risparmi secondo la CONSOB

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GLI INVESTIMENTI DURANTE LE CRISI

Ogni crisi economico-finanziaria genera ansia e disagio nei cittadini, che possono subirne gli effetti in modo più o meno accentuato anche a seconda delle condizioni personali preesistenti. Gestire le finanze personali nel clima di incertezza tipico delle crisi può essere faticoso. Può essere difficile, inoltre, orientarsi tra le tante informazioni e i tanti consigli che arrivano da più fonti, non tutte affidabili (vedi scheda della CONSOB sulle fake news).

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È importante sapere cosa accade ai mercati finanziari durante una crisi e quali sono i fattori psicologici e comportamentali che possono influenzare in negativo le decisioni in materia di investimenti in modo da poter compiere scelte ponderate anche in tempi difficili.

Cosa succede ai mercati finanziari e agli investimenti dei risparmiatori in tempi di crisi

L’ordinamento prevede numerosi presidi a tutela del buon funzionamento del mercato finanziario. La CONSOB infatti, monitora affinché le informazioni diffuse nei mercati finanziari siano corrette e vigila costantemente per individuare ipotesi di abuso di mercato (manipolazione e insider trading vedi scheda sui mercati finanziari). L’Autorità esercita, poi, i poteri previsti dall’ordinamento volti ad assicurare che le negoziazioni si svolgano in maniera trasparente e ordinata: ad esempio, nei casi previsti dalla legge può sospendere ed escludere strumenti finanziari dalle negoziazioni qualora intervengano fatti in grado di turbare gli scambi. La CONSOB si accerta, inoltre, che i gestori delle infrastrutture di negoziazione (ad esempio, le società di gestione del mercato azionario) dispongano di adeguati sistemi per gestire le oscillazioni del mercato (cosiddetti circuit breaker, ossia meccanismi per la sospensione automatica degli scambi). Infine, in particolari condizioni, come durante la crisi da Covid-19, e in coordinamento con l’Autorità europea competente, l’Istituto può adottare provvedimenti restrittivi di alcuni tipi di operatività sui mercati (cosiddetto divieto di short selling; vedi box di approfondimento nella scheda La crisi da Covid-19).

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Nonostante i numerosi presidi e sebbene le fasi ribassiste siano fisiologiche, è normale che nei periodi di crisi si creino condizioni di incertezza che disorientano i partecipanti al mercato. I piccoli investitori, in particolare, possono compiere scelte affrettate e inadeguate rispetto alla propria situazione personale spinti dal timore di perdere tutto o parte dei risparmi investiti in strumenti e prodotti finanziari, il cui valore di mercato può oscillare di frequente e portarsi anche al di sotto del prezzo di acquisto.

Per evitare di prendere decisioni guidate dall’impulsività, è bene conoscere alcuni tratti tipici che connotano i mercati finanziari nei periodi di crisi. Nel seguito ci riferiremo, a titolo di esempio, ai mercati azionari.

  • La volatilitàI mercati azionari di solito reagiscono, nel breve termine, con forti oscillazioni dei prezzi al rialzo e al ribasso, causate da variazioni significative nel volume degli scambi, più o meno ampie a seconda dell’esposizione delle società agli effetti della crisi. Nel lungo periodo, tuttavia, queste oscillazioni sono destinate a ridursi se le prospettive economiche delle società emittenti sono solide. Ragionare con una logica di lungo termine, quindi, può aiutare a contestualizzare meglio l’impatto di singoli episodi di una crisi nell’ambito di un orizzonte temporale più ampio. L’evoluzione storica dei mercati azionari mostra, ad esempio, che le fasi di rialzo e di ribasso si sono succedute a diverse riprese, lungo un sentiero che, nel lungo periodo, rimane comunque orientato alla crescita delle quotazioni.
  • L’illiquiditàNelle fasi di turbolenza dei mercati i numerosi investitori che vogliono vendere i propri titoli (ad esempio per contenere le perdite o perché diminuisce la loro propensione ad assumere rischio) non sempre riescono a incontrare immediatamente investitori disposti ad acquistare al prezzo desiderato. In alcuni momenti, quindi, può diventare difficile disinvestire i propri investimenti, se non al costo di accettare perdite significative o di dover aspettare molto tempo.
  • Le differenze tra settori ciclici e difensiviNel mercato azionario, i prezzi dei titoli possono reagire in modo diverso alla crisi a seconda del settore di attività. Taluni settori, definiti difensivi o anti-ciclici, non necessariamente seguono l’andamento complessivo dell’economia: nell’ambito della crisi da Covid-19, è il caso, ad esempio, del settore farmaceutico o di quello del commercio elettronico. Altri settori, che si definiscono ciclici, sono più esposti all’andamento complessivo dell’economia: nella crisi dovuta alla pandemia di Covid-19, ad esempio, i settori aeronautico, della ristorazione e quello petrolifero hanno subito in maniera più marcata l’impatto negativo connesso alle misure di contenimento del contagio attuate dai vari Paesi (vedi scheda La crisi da Covid-19). Vi sono, infine, alcune forme di investimento il cui valore non mostra forti oscillazioni nei periodi di crisi: si tratta dei cosiddetti beni rifugio (ad esempio l’oro e altri metalli preziosi).

    La finanza comportamentale

    La finanza comportamentale ha da tempo evidenziato che nelle scelte economico-finanziarie gli individui non agiscono in modo razionale, poiché non hanno la capacità cognitiva di elaborare le innumerevoli informazioni a propria disposizione, individuare tutti i possibili scenari futuri, scegliere l’opzione migliore tra quelle disponibili.

    Il Premio Nobel Daniel Kahneman ha descritto il processo decisionale come la risultante dell’interazione tra due Sistemi: il Sistema 1, rapido e impulsivo, perché basato sulle cosiddette scorciatoie mentali (euristiche) che permettono di scegliere velocemente semplificando (in modo errato) situazioni complesse; il Sistema 2, lento e riflessivo perché basato su valutazioni razionali. Le decisioni adottate con il Sistema 1 tendono ad essere sistematicamente sbagliate (bias) e ad essere rafforzate dall’istinto e dall’emotività (vedi la scheda sugli errori e trappole comportamentali nel percorso d’investimento).