Schroders Capital: Mercati privati, prospettive in miglioramento nel secondo semestre
Stiamo assistendo a una normalizzazione delle dinamiche di fundraising e ad aggiustamenti nelle valutazioni che creano promettenti opportunità di investimento. La rivoluzione dell’intelligenza artificiale e altri trend di lungo termine rendono particolarmente interessanti alcune strategie di private market. Un potenziale allentamento dell’inflazione e i previsti tagli dei tassi d’interesse potrebbero inoltre fornire una spinta sul breve e medio termine. Tuttavia, a causa delle tensioni politiche in atto e dei rischi di escalation dei conflitti in corso, la diversificazione delle allocazioni sui mercati privati è fondamentale.
I mercati privati sono tornati in gran parte ai livelli pre-pandemici in termini di fundraising, attività di investimento e valutazioni, creando un contesto favorevole ai nuovi investimenti. Alcune aree hanno registrato una correzione addirittura oltre i livelli del 2019. Nel 2023 la raccolta si è concentrata sui fondi con focus su grandi operazioni, rendendo particolarmente interessanti le strategie small e mid. Ciò è evidente nel private equity, dove il fundraising per i fondi di tipo buyout ha raggiunto livelli record nei fondi large, mentre il resto del mercato è rimasto stabile.
Riteniamo particolarmente interessanti gli investimenti allineati alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale e ai trend della decarbonizzazione, deglobalizzazione e demografia (3D Reset). L’IA sta guidando l’attività di investimento in tutte le strategie, in particolare nel venture e nel growth capital in termini di innovazione, nonché nei centri dati e nell’energia rinnovabile, per soddisfare il crescente fabbisogno energetico in modo sostenibile.
L’income è diventato particolarmente interessante nella maggior parte dei mercati, soprattutto nel private debt e credito alternativo. Privilegiamo gli investimenti che beneficiano delle inefficienze del mercato, concentrandoci sui fondamentali piuttosto che sugli asset in difficoltà.
Anche se i tassi d’interesse resteranno probabilmente più alti a lungo, prevediamo che l’allentamento dell’inflazione e i potenziali tagli dei tassi d’interesse forniranno una spinta agli investimenti sui mercati privati nel breve e medio termine. Soprattutto nel settore immobiliare, dove si sono verificate significative correzioni alle valutazioni.
Private equity
Il mercato del private equity si è ampiamente normalizzato. I volumi di raccolta e il numero di operazioni sono tornati ai livelli pre-Covid. Le uscite dagli investimenti più grandi, tuttavia, si mantengono su livelli contenuti rispetto al 2019, mentre quelle dagli investimenti più piccoli sono rimaste più stabili. Favoriamo un approccio altamente selettivo, concentrandoci sulle opportunità allineate alle tendenze globali e che possono catturare un “premio di complessità”. Inoltre, ci sono interessanti opportunità di uscita per piccoli buyout, grazie a un contesto più favorevole per il capitale non ancora investito (dry powder) e a valutazioni a sconto. I coinvestimenti sono interessanti perché le banche si sono ritirate dal mercato dei prestiti e i fondi di credito sono più cauti. Il fabbisogno di capitale proprio nelle operazioni è aumentato, il che ha creato un vuoto di capitale che i co-investitori attivi possono colmare.
Riteniamo che l’innovazione nel campo dell’IA, delle tecnologie energetiche dirompenti e delle biotecnologie sarà guidata da imprese in fase nascente e di avvio. In termini di settori, gli investimenti nell’IA generativa hanno registrato un’impennata in tutti i private asset; nel venture capital si stima che raggiungeranno quasi il 15% del totale nel 2024, rispetto ad appena il 2% del 2022.
Da un punto di vista geografico, riteniamo interessanti Nord America, Europa occidentale, Cina e India. La Cina rimane il secondo mercato di private equity a livello globale. Anche il mercato indiano del private equity è promettente grazie alle sue solide prospettive di crescita economica a lungo termine e a un ampio spettro di aziende in forte crescita.
Private Debt e credito alternativo
L’income rimane molto interessante nella maggior parte dei mercati. Nonostante il picco nelle economie sviluppate, prevediamo che i tassi d’interesse rimarranno più alti dei livelli visti negli ultimi due decenni, il che suggerisce l’opportunità di riconsiderare le strategie “reddito” nei portafogli. Le banche negli Stati Uniti e in Europa continuano a ridurre i volumi dei prestiti a causa delle crescenti pressioni normative e delle difficoltà dei loro portafogli prestiti nel ramo immobiliare commerciale. Il risultato è un premio di rischio significativo per gli intermediari alternativi non bancari. Poiché i premi per il rischio nel mercato del debito liquido sono crollati, il debito e il credito privato appaiono quindi molto interessanti. Privilegiamo investimenti che offrono un reddito elevato e che beneficiano delle inefficienze di accantonamento del capitale: debito infrastrutturale, con flussi di cassa stabili e a bassa volatilità, debito immobiliare, titoli insurance-linked, asset-based financing e microfinanza.
Infrastrutture
Il segmento della transizione energetica nelle infrastrutture è particolarmente interessante per la sua forte correlazione all’inflazione e per la sua capacità di fornire flussi di reddito stabili. Inoltre, aiuta a diversificare i portafogli grazie all’esposizione a particolari premi di rischio come i prezzi dell’energia. La spinta alla decarbonizzazione, unita alle preoccupazioni per la sicurezza energetica e amplificata dal conflitto in Ucraina, continua a favorire le energie rinnovabili.
La crisi del costo della vita ha inoltre messo in evidenza la questione dell’accessibilità energetica. In molte regioni del mondo, le energie rinnovabili sono diventate l’opzione più conveniente per la produzione di nuova elettricità. Le tecnologie legate alle rinnovabili, come l’idrogeno, le pompe di calore, le batterie e la ricarica dei veicoli elettrici, svolgeranno un ruolo cruciale nel facilitare la decarbonizzazione di interi settori come i trasporti, il riscaldamento e le industrie pesanti.
Real Estate
Il mercato immobiliare ha registrato correzioni in tutto il mondo, anche se con diversi gradi a seconda delle regioni, dei settori e delle strutture di investimento. Ciò rappresenta un’opportunità concreta e, infatti, il nostro modello di valutazione proprietario suggerisce che il 2024 e il 2025 saranno anni propizi per gli investimenti immobiliari, con alcuni segmenti di mercato probabilmente già in completo ribasso.
Nonostante la maggiore volatilità delle condizioni geopolitiche, riteniamo che inizino a presentarsi interessanti opportunità di investimento in alcune parti selezionate dei mercati in cui prevalgono fondamentali solidi. Le opportunità immediate sono presenti nei mercati in cui si è verificato un rapido repricing, come il Regno Unito e il Nord Europa.
In Asia-Pacifico, sono favorite le opportunità che si allineano alla ripresa ritardata della Cina o che supportano il nearshoring/friend shoring delle catene di approvvigionamento. Gli asset industriali e logistici sono tornati a prezzi interessanti nella maggior parte dei mercati secondari. Preferiamo gli immobili operativi con una forte spinta dalla domanda e un potenziale di reddito diretto o indiretto legato all’inflazione.