NS Partners: Focus su governativi e corporate investment grade in vista di tassi più bassi, timori per economia
Durante il periodo estivo i rendimenti delle obbligazioni globali hanno mostrato movimenti significativi, influenzati dalle aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. In particolare, la domanda per titoli di stato e per corporate bond investment grade è aumentata come risposta a un possibile rallentamento economico e alle turbolenze del mercato azionario. Durante le recenti vendite di azioni, il Treasury statunitense e altre obbligazioni con rating elevato hanno infatti registrato un forte rally, portando i rendimenti ai livelli più bassi da più di un anno. I rendimenti delle obbligazioni governative hanno registrato un calo marcato, poiché gli investitori prevedono una politica monetaria più accomodante. Infatti, se osserviamo il Treasury a 10 e 30 anni, notiamo un netto calo dei rendimenti dovuto all’aumento della domanda, poiché il mercato è ormai certo di un taglio di almeno 25 punti base a settembre e questo porta gli investitori a “cercare rifugio” nelle obbligazioni governative, prima che i rendimenti si abbassino ulteriormente. Anche le obbligazioni governative a breve termine, come il Treasury a 2 anni, hanno registrato un calo dei rendimenti, riflettendo aspettative simili. Nel dettaglio, il rendimento del Treasury a 2 anni è sceso lo scorso mese, attestandosi a 3,9% circa, mentre il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso al 3,857%.
Come si nota netto nella figura, infatti, c’è stata una traslazione verso il basso della curva dei rendimenti del Treasury, con un crollo più a 2 e 5 anni. Parallelamente, il debito corporate investment grade ha visto dieci settimane di afflussi positivi consecutivi, la serie più lunga in quattro anni. Anche il debito corporate ad alto rendimento, sebbene meno stabile delle obbligazioni governative, ha tenuto bene: se analizziamo un indice di Bloomberg, che include sia i Treasury che i corporate bond di alta qualità, notiamo che ha guadagnato il 2% da fine luglio. Questo dimostra che le obbligazioni rimangono una scelta preferita per proteggersi dalla volatilità del mercato azionario e dalle incertezze economiche. In conclusione, la recente domanda di obbligazioni è guidata dal timore di una recessione più che dall’inflazione, rendendo i titoli di stato e le obbligazioni corporate di alta qualità attraenti in questo contesto. La possibilità di tagli dei tassi di interesse ha rafforzato l’interesse per le obbligazioni come strumento di protezione e la prospettiva di una crescita economica più debole. È importante sottolineare che, nel periodo post-COVID, si è accumulata una grande quantità di debito a livello globale e questo ha reso le politiche monetarie ancora più cruciali, poiché la gestione dei tassi di interesse ha un impatto significativo sui costi di rifinanziamento del debito e sulla stabilità finanziaria complessiva.