Fondazione Ampioraggio: al via il Progetto “Montagna 1000”: innovazione e sviluppo per i territori montani

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Fondazione Ampioraggio annuncia la nascita di “Montagna 1000”, un ambizioso progetto di smart innovation hub per promuovere la sostenibilità e la crescita economica dei comuni italiani situati oltre i 1.000 metri sul livello del mare. Realizzato in collaborazione con FIRA (Finanziaria Regionale Abruzzese) e Geosmartcampus, “Montagna 1000” mira a trasformare le aree montane in un modello di sviluppo autonomo e autosufficiente, basato su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle risorse locali.

 

L’Accordo di partenariato per l’avvio del progetto è stato formalmente sottoscritto il 4 ottobre 2024 e presentato a Jazz’Inn 2024, evento durante il quale FIRA ha rivestito il ruolo di case giver, illustrando il concept e gli obiettivi di “Montagna 1000”.

Montagna 1000 punta a rispondere alle esigenze delle comunità montane italiane, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale sia della crescita sociale ed economica. Con un focus sulla “smart mountains”, il progetto si propone come abilitante della trasformazione tecnologica e centro di competenza per l’innovazione nelle aree più marginali, sviluppando un ecosistema di servizi e soluzioni smart a beneficio di cittadini, turisti e imprese locali.

Obiettivi e Strategie del Progetto Montagna 1000

Montagna 1000 aspira a diventare un punto di riferimento per la trasformazione tecnologica dei borghi montani, sostenendo la produttività e la competitività delle aree interne e rispondendo ai bisogni dei consumatori in ogni aspetto dell’esperienza territoriale. Il progetto si fonda su diverse leve strategiche, endogene ed esogene, per creare un modello replicabile a livello nazionale, partendo da un primo polo sperimentale in Abruzzo.

La missione di Montagna 1000 è duplice: supportare la resilienza e l’attrattività dei territori montani e realizzare una “smart mountain society”, in cui le comunità possano prosperare grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate e alla creazione di infrastrutture digitali. Con un focus su settori chiave come turismo e agricoltura, l’hub mira a garantire ai territori montani un futuro sostenibile, adattivo e capace di fronteggiare le sfide del cambiamento climatico.

Partecipazione a Jazz’Inn 2024

La partecipazione a Jazz’Inn 2024 è stata fondamentale per costruire un partenariato e avviare un progetto di cooperazione in sinergia con Geosmartcampus e altri partner strategici. L’obiettivo dell’iniziativa è condividere una visione comune per l’implementazione di un ecosistema integrato, in grado di mappare e mettere in rete soluzioni e servizi innovativi per la promozione e valorizzazione delle aree montane. Questo network permetterà di offrire risposte concrete e scalabili a cittadini, imprese e turisti, contribuendo alla crescita delle comunità locali.

 

Collaborazioni strategiche

 

Fondazione Ampioraggio, insieme a FIRA e Geosmartcampus, ha posto le basi per un nuovo tipo di cooperazione tra pubblico e privato, puntando su un modello di sviluppo che dia centralità al territorio e alle sue peculiarità. La partnership mira a sostenere l’occupazione, l’innovazione imprenditoriale e la crescita delle comunità locali attraverso un sistema sinergico di investimenti e conoscenze condivise.

 

Montagna 1000 è un progetto strategico che rispecchia la nostra visione di innovazione sostenibile, in cui tecnologia e territorio si integrano per favorire la rinascita delle aree montane. Questi territori, spesso trascurati, hanno un potenziale straordinario in termini di risorse naturali e culturali. Attraverso la nostra collaborazione, miriamo a creare un ecosistema che favorisca l’innovazione e lo sviluppo imprenditoriale, stimolando nuove opportunità di lavoro e un impatto positivo a lungo termine,” dichiara Giuseppe De Nicola, Direttore di Fondazione Ampioraggio.

 

Dichiara Giacomo D’Ignazio, Presidente di FIRA: “L’accordo siglato oggi muove dal ruolo molto preciso che FiRA, come finanziaria regionale e società in house di Regione Abruzzo, riveste con la sua mission: promuovere e valorizzare il territorio abruzzese in un’ottica di crescita omogenea e strutturale di tutte le aree geografiche che lo compongono. In tal senso, il tema delle aree interne diventa centrale nella programmazione regionale e quindi nell’agenda di FIRA, poiché sono i territori più fragili, che necessitano di maggiori attenzioni e investimenti per contrastare l’ormai fisiologico rallentamento di crescita e sviluppo. Lo sviluppo del tessuto economico-imprenditoriale di qualsiasi regione, non solo dell’Abruzzo, può dirsi vincente solo se tutti i territori, e quindi tutti i cittadini, hanno le stesse possibilità, gli stessi servizi, le stesse opportunità di crescita e di futuro”.

 

Maria Elena Tiberio, Direttore Area Microfinanza e Ricerca di FIRA, precisa: “Obiettivo di questo Progetto, nato da anni di osservazione del territorio regionale e di interfaccia con il comparto produttivo e il tessuto sociale abruzzese, è quello di riportare le aree montane al centro dell’agenda politica nazionale. Partiamo dall’Abruzzo come ‘osservatorio privilegiato’ grazie alla nostra expertise prevalentemente territoriale, ma con l’intento di estendere il campo di azione anche ad altre regioni italiane che, per caratteristiche geografiche, economiche e sociali, sono assimilabili al contesto abruzzese. Da diversi anni, del resto, FIRA porta avanti proficue interlocuzioni con i soggetti istituzionali ed economici che, a vario titolo, promuovono lo sviluppo dei territori: non solo le nostre omologhe in house regionali, ma anche Enti, Fondazioni e tutti quegli stakeholder che insieme concorrono per la crescita delle economie locali.

 

L’accordo con FIRA” – come sottolineato dal General Manager del Geosmarcampus Guido Fabbri – “nasce per favorire la collaborazione tra pubblico e privato al fine di aprire nuove opportunità e prospettive future, condividendo conoscenza e know-how per lo sviluppo di progetti innovativi di rinascita e valorizzazione degli asset legati al territorio, e in particolare quelli montani, sempre nella logica della sostenibilità, innovazione e occupazione. Penso che il futuro delle Aree Interne, il loro sviluppo ed il loro progresso, rappresenti uno degli elementi chiave per il Futuro del nostro Paese”.