IG Italia: FED taglia ma usa toni da falco, cosa è successo?

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In che modo la decisione della Fed ha influenzato gli asset rischiosi?

L’esito della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di ieri sera ha influenzato negativamente i principali asset rischiosi, tra cui indici, azioni e cripto, provocando al contempo un rialzo del dollaro statunitense e dei rendimenti dei bond statunitensi.

Il FOMC, la commissione operativa della Fed, ha effettuato un taglio di 25 punti base, come ampiamente previsto, che ha portato il tasso di interesse sui fondi della Federal Reserve (Fed) in un intervallo compreso tra il 4,25 e il 4,50%. La Fed ha segnalato un ritmo di allentamento più lento nel 2025. Nel grafico dotplot la mediana dei banchieri centrali si attesta per 2 tagli dei tassi nel 2025, come avevamo previsto nel report dei giorni scorsi.

Le proiezioni economiche riviste della Fed si sono rivelate più aggressive di quanto previsto dal mercato.

Acquisti sul dollaro USA e reazione del mercato

In combinazione con le prospettive riviste della Fed, che includevano un tasso di disoccupazione più basso e una previsione più elevata per il prodotto interno lordo (PIL) e l’inflazione core, ora il mercato sconta con la probabilità più elevata un solo taglio dei tassi nel 2025 (secondo le probabilità calcolate dal CME FedWatch). E il prossimo (e forse unico) taglio dei tassi di interesse dovrebbe avvenire tra maggio e giugno.

È evidente che il mercato era troppo ottimistico in precedenza rispetto alle prossime azioni della Fed e si è dovuto riequilibrare su uno scenario molto diverso ovvero con tassi più alti e una maggiore volatilità.

La reazione dei mercati è stata chiara:

  • Rafforzamento del dollaro USA
  • Rialzo dei rendimenti dei Treasuries
  • Caduta degli indici azionari
  • Forti vendite su asset più rischiosi (azioni tech e criptovalute)

Prospettive tecniche su EUR/USD?

Dopo il sell-off di ieri legato al taglio “hawkish” da parte della Federal Reserve, il cambio eurodollaro recupera un po’ di terreno. Le quotazioni della coppia valutaria erano scese fino a 1,0344 e oggi risalgono sopra 1,04. L’impostazione grafica è ribassista. L’eventuale cedimento del supporto a 1,0331 getterebbe le basi per una discesa in direzione a 1,0228, bottom del 21 novembre 2022. Timidi segnali di ripresa giungeranno solamente con il superamento della resistenza a 1,0453, preludio per un possibile allungo a 1,05 e 1,0534, top del 17 dicembre.