La Bce ha tagliato i tassi di 25pb
L’orientamento dovish viene confermato da alcuni aspetti: la Bce ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita e di inflazione, ma mostra fiducia nel fatto che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% prima del previsto l’anno prossimo. Lagarde ha ammesso che durante la riunione è stata menzionata la possibilità di un taglio di 50pb. La Bce, inoltre, ha affermato che il suo obiettivo è quello di stabilizzare l’inflazione intorno al 2% e ciò trasmette indirettamente il messaggio che non vuole che l’inflazione venga sottovalutata e che per evitarlo non esclude di portare il tasso di interesse al di sotto della neutralità. Infine, nella dichiarazione, scompare il riferimento all’impegno a mantenere la politica monetaria restrittiva per tutto il tempo necessario.
Per questo ritengo che la Bce continuerà ad abbassare i tassi almeno per le prossime due riunioni. Da quel momento in poi, la portata di questo ciclo di tagli dipenderà da come evolverà lo scenario macro. Se Trump non si spingerà troppo in là con i dazi, penso che il 2,5% sia un obiettivo ragionevole. Se Trump sarà troppo aggressivo e questo avrà un grave impatto sulla domanda aggregata dell’Eurozona, il tasso potrebbe scendere al 2% o anche più in basso.