Candriam: la BCE potrebbe passare a tagli da 50 pb se le prospettive economiche si deterioreranno
L’attuale stagnazione dell’economia dell’eurozona, le turbolenze politiche in Francia e Germania e l’ipotesi dei dazi statunitensi rendono le prospettive per l’Europa sempre più incerte. Tuttavia, la BCE ha continuato a tagliare i tassi d’interesse anche oggi, come da attese.
Le previsioni della BCE sono state riviste marginalmente al ribasso, abbandonando la guidance secondo cui i tassi di interesse sarebbero “rimasti restrittivi per tutto il tempo necessario”.
Ciononostante, la BCE rimane dipendente dai dati e continua a privilegiare un approccio graduale, riunione per riunione, piuttosto che orientarsi verso una traiettoria più decisa per sostenere l’economia. Con una previsione di un tasso terminale dell’1,60%, il mercato è già orientato verso la prospettiva che la banca centrale porti i tassi di interesse in territorio accomodante il prossimo anno.
Per quanto riguarda il bilancio, la BCE non reinveste più tutto il capitale rimborsato sui titoli in scadenza acquistati nell’ambito del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP), riducendo il portafoglio PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese in media. Il Consiglio direttivo interromperà i reinvestimenti nell’ambito del PEPP alla fine del 2024. Il portafoglio dell’Asset Purchase Programme (APP) si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile.
Mentre il quantitative tightening della BCE porterà ulteriore pressione sul programma di emissione dei titoli sovrani dell’eurozona, la banca centrale potrebbe decidere di aumentare l’incremento dei tagli dei tassi da 25 pb a 50 pb se le prospettive economiche si deteriorano ulteriormente.
La divergenza di politica monetaria tra Stati Uniti ed Europa dovrebbe continuare ad ampliarsi nel 2025 e manteniamo una preferenza per i tassi europei rispetto a quelli statunitensi in termini di duration.