Venti economici di volatilità e incertezza: come stabilizzare i prezzi dell’energia verde?
Lo sviluppo delle energie rinnovabili, essenziale per raggiungere l’auspicata decarbonizzazione del sistema economico e industriale, è anche una questione di prezzo di vendita dell’energia. Prezzi dell’energia altamente volatili nella stessa stagione, mese o addirittura giorno diventeranno sempre più comuni in un sistema elettrico sempre più dipendente dalle fonti di energia rinnovabile, che sono intermittenti per natura. Quando la generazione di energia pulita avviene in ore in cui il consumo è relativamente basso, il valore dell’elettricità rinnovabile tende a diminuire. Questo squilibrio tra domanda e offerta è palpabile in tutta Europa a causa della rapida diffusione della capacità rinnovabile e della mancanza di flessibilità della domanda. I prezzi dell’energia in Europa mostrano notevoli divergenze. Nel 2023, i prezzi dell’elettricità in Italia sono scesi solo del 2% nell’ultimo anno, mentre in Germania sono scesi del 23%, in Spagna del 40% e in Francia del 59%.
In passato, cioè nell’era dei regimi di sovvenzione in cui la maggior parte dei rischi era trasferita ai Governi, uno degli approcci principali alla gestione dei flussi di reddito si concentrava sull’ottimizzazione del funzionamento degli asset per massimizzare la produzione di energia. Nel panorama odierno, questo non è più sufficiente e la priorità deve concentrarsi anche sull’implementazione di una strategia che consenta di attribuire il giusto valore all’energia generata, sfruttando al contempo parametri e strumenti per identificare, quantificare e gestire i rischi che potrebbero influire sul flusso di entrate. Questo approccio è innovativo per gli sviluppatori di energie rinnovabili e i gestori di asset, ma i gestori di portafoglio esposti ad altre commodity energetiche lo adottano già da alcuni decenni.
Queste sfide, in particolare il rischio di “cannibalizzazione” e la mancanza di un quadro europeo unificato e stabile a sostegno della sostenibilità finanziaria delle transazioni, hanno portato a una certa riluttanza da parte delle grandi industrie a sottoscrivere contratti di acquisto di energia elettrica a lungo termine. In questo contesto, e nonostante un mercato in cui la capacità verde disponibile classificata come “aggiuntiva” (veramente nuova) è scarsa, gli acquirenti sono alla ricerca di contratti più flessibili e di strutture di copertura che consentano loro di rispondere alle fluttuazioni del mercato, al fine di mitigare i potenziali rischi associati alla volatilità dei prezzi derivanti dall’intermittenza delle risorse. Per tutti questi motivi, la situazione attuale richiede che i produttori indipendenti di energia elettrica si concentrino sull’innovazione e sulla creatività per progettare nuove strategie in grado di diversificare i rischi e garantire una redditività stabile in questo ambiente incerto e mutevole. Ad esempio, combinando tecnologie diverse nello stesso contratto PPA, come l’eolico o il solare.
Tuttavia, affinché la risposta del settore sia efficace, sarà essenziale elaborare una tabella di marcia con tre punti chiave per affrontare con successo le sfide all’orizzonte: un quadro normativo più chiaro per stimolare gli investimenti nelle rinnovabili, accelerare lo sviluppo di sistemi di accumulo per garantire un approvvigionamento energetico più stabile e promuovere la conoscenza dei meccanismi di fornitura energetica a livello aziendale.
Un quadro normativo chiaro e stabile è indispensabile per ridurre l’incertezza sulle future politiche che riguardano le energie rinnovabili e i relativi incentivi. Queste misure faciliteranno lo sviluppo positivo del mercato energetico. Un punto critico da notare è la mancanza di soluzioni paneuropee di supporto al credito che possano essere sostenute dai governi per garantire la bancabilità dei contratti PPA, dato che la maggior parte dei progetti rinnovabili sottostanti si basa su strutture di project finance. La “cannibalizzazione” è stata finora una delle ragioni principali della volatilità dei prezzi dell’energia. Lo stoccaggio dovrà quindi emergere nei prossimi anni come una tecnologia chiave per garantire la stabilizzazione dei prezzi dell’energia.
Come possiamo vedere, la complessità dei contratti PPA è aumentata con la rapida evoluzione del mercato. Sarà quindi essenziale che le aziende industriali siano più istruite e aggiornino le loro conoscenze sulle strategie relative all’ottimizzazione dell’approvvigionamento energetico e alla copertura per calibrare meglio il rischio e la volatilità intrinseci.
Trasformare queste sfide normative e tecnologiche in opportunità sarà fondamentale per compiere ulteriori progressi verso una transizione energetica più conveniente ed efficiente in tempi di incertezza e volatilità. Il settore ha il potenziale e la creatività per trovare nuovi modi per mitigare la “cannibalizzazione” delle rinnovabili e diversificare ulteriormente il rischio nelle sue operazioni.