Esito delle elezioni tedesche: probabile una Grande Coalizione, ma non è ancora un affare concluso

Di Annalisa Piazza, Fixed Income Research Analyst, MFS Investment Management -

I risultati provvisori delle elezioni generali di domenica 23 febbraio sono stati in linea con le aspettative: Merz e il suo partito CDU/CSU hanno ottenuto circa il 28,5% dei voti. Allo stato attuale, sembra che sarà lui il prossimo Cancelliere della Germania e che i negoziati per la formazione del governo inizieranno presto. Dato che Merz ha escluso qualsiasi possibilità di alleanza con l’estrema destra, lo scenario più probabile è quello di una Grande Coalizione con la SPD.

In primo luogo, la debolezza ciclica interna (la Germania è l’economia più arretrata dell’Eurozona dal 2019), le questioni strutturali, la deindustrializzazione del Paese, i trasporti e la trasformazione digitale saranno alcuni dei temi che il nuovo governo di coalizione dovrà discutere, insieme alle spese per la difesa. Si discuterà anche di modifiche alla regola del limite del debito, anche se qualsiasi cambiamento richiederà un voto a maggioranza dei 2/3. Per questo motivo, i negoziati dovranno includere il partito di estrema sinistra Die LINKE e i Verdi (l’AfD ha già chiarito che voterà contro qualsiasi modifica del tetto del debito). Non ci aspettiamo modifiche relative a tale limite in tempi brevi e non cambieranno le prospettive fiscali della Germania nel 2025. A nostro avviso, le altre opzioni che richiederanno solo il 50% dei voti saranno prese in considerazione per prime, poiché la Germania ha bisogno di muoversi in tempi relativamente brevi per accelerare il progetto di difesa. Nonostante l’approccio ancora “conservatore” alla politica fiscale, Merz sembra aperto alla creazione di nuovi “fondi” strategici europei per far fronte alle attuali esigenze a livello di UE.

La reazione del mercato all’esito delle elezioni è stata relativamente limitata. L’euro si è leggermente rafforzato e i Bund si muovono marginalmente. I futures azionari sono in leggero rialzo. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, molto è già stato prezzato in termini di premio per il rischio sulle voci relative all’aumento della spesa fiscale, alla difesa e quant’altro. Ci aspettiamo che il mercato rimanga “vigile” sulle future comunicazioni in materia fiscale e sulle mosse europee in merito all’Ucraina e alle relazioni con gli Stati Uniti. Finora, il risultato è relativamente favorevole ai mercati. Tuttavia, sarà necessaria maggiore chiarezza per assistere a movimenti sostanziali.