Navigare la volatilità: strategie tra azioni, obbligazioni e valute

Investment Strategy Team di Lombard Odier -

Economia

L’economia statunitense continua a crescere, mentre le tensioni sui dazi rappresentano un rischio per l’Europa e i Paesi emergenti. Ci aspettiamo che la ripresa del Giappone prosegua, mentre il miglioramento della Cina potrebbe essere di breve durata, a meno di ulteriori stimoli economici significativi.

Allocazione degli asset

Il recente forte aumento dei rendimenti obbligazionari si è in parte invertito. Manteniamo una posizione sovrappesata in azioni e preferiamo una maggiore esposizione alle obbligazioni societarie rispetto a quelle governative. L’oro continua a essere un’importante fonte di diversificazione. Abbiamo aumentato l’allocazione ai fondi hedge nelle nostre strategie di asset allocation per rafforzare la resilienza del portafoglio.

Azioni

Consideriamo il recente calo dei mercati azionari un’opportunità di acquisto. Dati gli ottimi risultati degli utili finora, riteniamo che la crescita degli utili per azione favorirà il rialzo. I mercati e i settori ciclici dovrebbero continuare a sovraperformare quelli più difensivi.
I titoli dei mercati emergenti continuano a sottoperformare, quindi manteniamo una posizione neutrale rispetto ai mercati sviluppati. All’interno del blocco emergente, continuiamo a privilegiare Taiwan e Corea del Sud per la loro solida crescita degli utili.

Obbligazioni

Continuiamo a preferire Bund e Gilts, prevedendo tagli più profondi dei tassi da parte delle banche centrali europee rispetto alla Fed. I rendimenti superiori alla media storica rendono le obbligazioni corporate di alta qualità e ad alto rendimento particolarmente interessanti, nonostante spread stabili ma contenuti rispetto ai titoli di Stato. Manteniamo una posizione neutrale sulle obbligazioni dei mercati emergenti, con una preferenza per gli emittenti societari.

Valute e materie prime

Il dollaro USA rimane la nostra valuta preferita, superata – e talvolta eguagliata – solo dall’oro. Manteniamo una posizione neutrale sul franco svizzero e lo yen giapponese, una visione negativa sull’euro e prevediamo una maggiore svalutazione della sterlina nei prossimi 12 mesi. Restiamo negativi sul dollaro canadese e sulle valute dei mercati emergenti dell’MSCI rispetto al dollaro USA.