Oro record, prospettive restano positive ma crescita potrebbe rallentare
Dall’inizio del 2024 l’oro ha registrato una crescita significativa, con i prezzi che hanno superato i massimi storici. Questa straordinaria ascesa è stata determinata da una serie di fattori, tra cui le tensioni geopolitiche degli ultimi anni, acquisti da parte delle banche centrali, aspettative di nuovi dazi negli Stati Uniti e cambiamenti nelle politiche monetarie. Le tensioni geopolitiche hanno avuto un ruolo cruciale nel rafforzare l’attrattiva dell’oro come bene rifugio. I conflitti in Medio Oriente, in particolare tra Israele e Iran, hanno portato ad una crescente instabilità nella regione. Allo stesso tempo, la guerra tra Ucraina e Russia è proseguita, contribuendo all’incertezza globale. Questi sviluppi hanno spinto gli investitori verso asset considerati più sicuri, con l’oro che si è confermato come il rifugio preferito nei periodi di incertezza geopolitica.
Anche le banche centrali hanno giocato un ruolo fondamentale nel sostenere il prezzo dell’oro attraverso massicci acquisti. Paesi come Cina, Turchia e India hanno incrementato le proprie riserve auree per ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense. Questa strategia riflette una crescente sfiducia nella stabilità a lungo termine del dollaro e il desiderio di proteggersi da possibili fluttuazioni economiche. La politica monetaria adottata dalla Federal Reserve ha avuto un impatto sull’andamento dell’oro.
Da settembre 2024, la Fed ha tagliato i tassi d’interesse ben 3 volte, riducendo l’attrattiva degli investimenti a reddito fisso come i Treasury bond rispetto all’oro. Questo allentamento monetario ha spinto gli investitori a cercare asset più stabili, rafforzando ulteriormente il ruolo dell’oro e contribuendo, insieme alle aspettative sui dazi statunitensi, all’impennata del metallo prezioso. Di conseguenza, molti operatori statunitensi hanno iniziato ad accumulare oro, prevedendo l’imposizione di dazi sulle importazioni.
La combinazione di questi fattori ha spinto l’oro a livelli senza precedenti, portando il 4 febbraio 2025 l’oro spot a raggiungere i 2.820,94 dollari l’oncia, dopo aver toccato un massimo storico di 2.830,49 dollari. Gli analisti suggeriscono che i prezzi dell’oro potrebbero rimanere elevati a causa della continua volatilità dei mercati e dei cambiamenti di politica economica. Guardando al futuro, le aspettative per l’oro restano positive, anche se la velocità della crescita potrebbe rallentare. Alcune previsioni indicano che il metallo prezioso potrebbe raggiungere la soglia dei 3.000 dollari l’oncia nel 2025, anche se questo dipenderà dall’evoluzione delle condizioni macroeconomiche e geopolitiche.
In conclusione, la straordinaria crescita dell’oro dall’inizio del 2024 può essere attribuita a una combinazione di tensioni geopolitiche, acquisti da parte delle banche centrali, aspettative di dazi commerciali e politiche monetarie accomodanti. Con l’evolversi di questi fattori, l’oro continuerà probabilmente a mantenere il suo status di bene rifugio privilegiato dagli investitori in cerca di stabilità in un contesto di incertezza.