Verso un cambio di rotta? Implicazioni economiche del voto tedesco
La Germania ha votato. Analizzando i risultati, l’aspetto più evidente è il rigetto della precedente coalizione “semaforo”. Il Partito Socialdemocratico (SPD, in calo di 9,3 punti percentuali), con un risultato elettorale storicamente negativo, il Partito Liberale Democratico (FDP, -7,1 punti percentuali) e I Verdi (-3,1 punti percentuali) hanno perso complessivamente circa il 38% dei voti rispetto alle elezioni federali del settembre 2021.
Di contro, la quota di voti dei partiti situati agli estremi dello spettro politico è aumentata di 19,3 punti percentuali, una crescita che corrisponde quasi esattamente al calo della coalizione “semaforo”. Nonostante il forte aumento del consenso per queste forze politiche, l’Unione Cristiano-Democratica/Unione Cristiano-Sociale (CDU/CSU) ha vinto le elezioni con il 28,6% dei voti e guiderà il prossimo governo federale.
A pesare sulla formazione del nuovo esecutivo è stata anche la mancata entrata in parlamento del Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW), rimasto appena sotto la soglia di sbarramento del 5%, con una conseguente redistribuzione dei voti tra gli altri partiti. Tutti gli indizi portano a un nuovo governo guidato dalla CDU/CSU in alleanza con il maggiore sconfitto delle elezioni, l’SPD.
Per quanto riguarda la distribuzione dei ministeri, la CDU/CSU parte nettamente avvantaggiata. L’esito elettorale aumenta le possibilità di un atteso e necessario percorso di riforme in Germania, in quasi tutti i settori politici, con particolare attenzione alla politica economica e migratoria. In ambito economico, la possibile abolizione del freno al debito sarà una questione cruciale. Tuttavia, per modificarlo sarà necessaria una revisione costituzionale, che richiede una maggioranza dei due terzi al Bundestag—un obiettivo fuori portata per il probabile nuovo governo.
Le prime reazioni dei mercati finanziari sono state positive, con un rialzo delle azioni tedesche e un rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro statunitense. Tuttavia, l’andamento futuro dipenderà non solo dal risultato elettorale, ma anche dall’attuale contesto geopolitico.