IVA sulle importazioni: vi sono rischi di frode?
Lunedì 24 marzo 2025 la Corte dei conti europea pubblicherà una relazione nella quale risponde al seguente quesito: “Gli interessi finanziari dell’UE sono sufficientemente protetti nell’ambito dei regimi doganali semplificati all’importazione?”.
L’imposta sul valore aggiunto (IVA) costituisce una importante fonte di reddito per i governi nazionali e per il bilancio dell’UE. Per i beni importati, l’IVA è dovuta quando la merce entra nel territorio dell’unione doganale dell’UE ed il suo importo è determinato sulla base delle dichiarazioni in dogana.
La Corte ha verificato se gli interessi finanziari e il mercato unico dell’UE siano protetti in maniera efficace contro le frodi IVA sulle importazioni quando vengono utilizzati regimi doganali semplificati all’importazione, i quali sono intesi a facilitare gli scambi.
Il Membro della Corte responsabile per questa audit è François-Roger Cazala. La relazione e il comunicato stampa saranno pubblicati sul sito Internet della Corte lunedì 24 marzo 2025, alle ore 17:00 (ora dell’Europa centrale).
Informazioni sul contesto
Le frodi perpetrate dagli operatori relativamente all’IVA dovuta sulle importazioni possono comportare una considerevole perdita di gettito sia per gli Stati membri che per l’UE: la risorsa propria basata sull’IVA costituisce il 9,1 % delle entrate totali dell’UE e, se non viene riscossa tutta l’IVA dovuta, gli importi mancanti devono essere compensati da contributi di altri Stati membri al bilancio dell’UE. Vendere beni e servizi senza includere nei prezzi il giusto importo di IVA distorce inoltre la concorrenza nel mercato unico dell’UE.