Fuori tutto … La differenza tra prezzo e valore. Le perizie immobiliari e l’equo compenso
Fuori tutto —
di Luca Dondi dall’Orologio CEO, Business Advisor & Freethinker
La differenza tra prezzo e valore è un tema ampiamente trattato in letteratura e racconta del possibile scostamento tra una determinata osservazione e una valutazione ordinaria relativa ad una transazione di mercato a condizioni ordinarie e tra soggetti informati.
Appare evidente che una reiterata distanza tra le due grandezze imponga una riflessione su eventuali cambiamenti strutturali delle condizioni di mercato o sulla presenza di costrizioni tale da indurre una delle due parti in una posizione di sudditanza.
L’analisi, per quanto semplificata (me ne scuseranno i docenti di estimo), appare appropriata per descrivere quello che sta accadendo nel comparto delle perizie immobiliari in ambito bancario, dove la previsione di un equo compenso (che rimanda alla nozione di valore) viene ormai costantemente disattesa. La sproporzione dei pesi degli operatori in campo, le banche da una parte e i periti dall’altra, risulta evidente e l’azione di mitigazione degli squilibri operata dai corpi intermedi (i cosiddetti provider) è timida, se non addirittura assente.
La trasformazione urbana
Se su questo versante nulla cambia ma almeno se ne parla (grazie a E-Valuations Istituto di Estimo e Valutazioni), esiste un secondo fronte di cui nessuno fa menzione. Si tratta dei servizi che i provider (in larga parte gli stessi) forniscono per attività di valutazione corporate e studi di fattibilità relativi ad operazioni di trasformazione urbana. Le gare vengono molto spesso aggiudicate a tariffe non adeguate alla complessità e rischiosità delle attività richieste e le basi d’asta, laddove presenti, demolite a colpi di ribasso che ultimamente eccedono anche il 50%.
Che sia un disegno di dumping da parte di grandi operatori o il disperato tentativo di respirare di chi vede il livello dell’acqua salire è poco rilevante. E’ una deriva che va fermata e sono i committenti (è paradossale ma è così) a doverlo fare, perché è inutile sperare che una qualche autorità di regolazione si svegli dal sonno della ragione e intervenga. Il fuori tutto nuoce alla credibilità dell’industria e alle prospettive di chi per crescere ha bisogno, tra le altre cose, anche di servizi professionali seri, competenti e preparati.