Il 68% degli italiani vuole servizi cripto in banca
CheckSig, società specializzata in soluzioni di trading e custodia in
crypto-asset, ha pubblicato i risultati della CheckSig Survey, un’indagine che analizza le
aspettative degli investitori italiani nei confronti del mercato cripto. Lo studio evidenzia un trend
importante: gli italiani vogliono investire in cripto, e vorrebbero farlo con la guida sicura della
propria banca.
Gli italiani pronti a investire in cripto, ma con l’intermediazione della banca
Dall’indagine emerge un quadro chiaro: la maggioranza degli italiani guarda con crescente
interesse al mondo cripto, valutando un investimento nel prossimo futuro, ma preferirebbe
farlo in modo consapevole e sicuro, attraverso un intermediario fidato come quello bancario. Il
68% degli intervistati dichiara di desiderare che la propria banca offra servizi legati alle
cripto-attività, un dato che sottolinea la fiducia riposta negli istituti bancari come punto di
riferimento, anche nell’ambito dell’innovazione finanziaria.
Questa domanda non è solo teorica, ma si traduce in comportamenti concreti che potrebbero
portare ad importanti cambiamenti sul mercato: il 48% degli italiani sarebbe disposto ad
aprire un conto presso un’altra banca pur di accedere a servizi cripto. Un segnale forte,
che sottolinea come l’offerta (o l’assenza) di soluzioni legate a Bitcoin e altri crypto-asset possa
diventare un fattore determinante nella scelta dell’intermediario finanziario.
Lo studio evidenzia inoltre che il 24% degli italiani ha già investito in cripto, mentre il 29%
prevede di farlo nel prossimo futuro. Si tratta di numeri che mostrano un’adozione già
significativa e un potenziale di crescita elevato, ben più grande del mercato attuale. Tra chi ha già allocato capitale in cripto, infine, emerge un ulteriore dato importante: il 47% di chi ha già
investito detiene un’esposizione superiore ai 10.000 euro, segno che per molti non si tratta
di una semplice posizione esplorativa, ma di un’allocazione ponderata.
Un’occasione che le banche non possono permettersi di ignorare
L’interesse crescente degli italiani per il mondo cripto non rappresenta solo un cambiamento nel
comportamento degli investitori, ma anche un’occasione concreta per il settore bancario di
ridefinire il proprio ruolo all’interno di un ecosistema finanziario in rapida evoluzione.
L’integrazione di servizi cripto, infatti, non è più una semplice innovazione opzionale, ma un
vantaggio decisivo in un mercato sempre più attratto da soluzioni digitali.
Per le banche italiane, rispondere a questa domanda emergente significa rafforzare la relazione
con i propri clienti, ponendosi al centro di un processo di evoluzione che può attrarre nuovi
segmenti di utenza e fidelizzare quelli esistenti. Infatti, se il 53% dichiara di aver già
investito o intende farlo, la percentuale aumenta al 68% nel caso sia la banca ad offrire
servizi legati a questo comparto. Offrire gli strumenti per accedere ai crypto-asset, in modo
sicuro e regolamentato, rappresenta quindi per gli istituti finanziari un modo per intercettare un
bisogno reale.
In un contesto in cui il 71% dei rispondenti che desidera servizi cripto dalla propria banca
ha dichiarato di essere disposto ad aprire un conto presso un’istituzione pur di accedervi,
la capacità di innovarsi diventa un elemento strategico per la competitività. In merito a questo le
richieste dei clienti sono chiare: semplicità, sicurezza e supporto qualificato.
Le esigenze che emergono maggiormente, entrambe con un riscontro del 39% tra i rispondenti,
sono quelle di disporre di soluzioni di custodia affidabili e di poter contare su un referente
esperto, capace di orientare il cliente in questo nuovo mercato. Il 38% ritiene indispensabile
poter acquistare e vendere cripto-attività in modo sicuro, mentre il 30% richiede di poter
utilizzare i propri crypto-asset per effettuare acquisti e di ottenere servizi di fiscalità
integrata. Da ultimo, un 17% è interessato a poter inviare cripto ad altri utenti.
Sicurezza e fiducia: le banche al centro dell’investimento cripto degli italiani
“Questi dati parlano chiaro: c’è una domanda concreta di strumenti e servizi per operare in
cripto in modo sicuro, trasparente e regolamentato,” afferma Michele Mandelli, Managing partner di CheckSig. “E il canale privilegiato per soddisfare questa esigenza è quello bancario:
gli italiani chiedono a gran voce un intermediario affidabile che li supporti in ogni fase,
dalla scelta dell’investimento alla custodia, fino agli aspetti fiscali.”
Il bisogno di sicurezza, infatti, si conferma un elemento centrale nel pianificare un’esposizione
cripto per gli italiani. I rispondenti sottolineano l’importanza di potersi affidare a un partner
solido e regolamentato, come la propria banca, per orientarsi in un mercato ancora percepito
come complesso e rischioso. “Nel mondo cripto gli italiani vogliono sentirsi al sicuro: la risposta
è la banca”, conclude Mandelli.
Metodologia
La nostra CheckSig Survey approfondisce le aspettative sul mercato cripto dei clienti italiani,
sottolineando la richiesta di servizi cripto offerti dalle banche per navigare questo mondo in
totale sicurezza.
L’indagine si è focalizzata su conoscenze, comportamenti e aspettative legati
all’investimento in cripto-asset, nonché sulla percezione del ruolo delle banche in questo
contesto, ed è stata condotta tramite metodologia CAWI (Computer-Assisted Web
Interviewing) tra il 3 e il 10 marzo 2025. Il campione ha incluso 1.000 occupati italiani tra i 20
e i 60 anni, rappresentativi per genere, area geografica e fascia di reddito.