A Milano lunedì nero per le banche

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Il Ftse Mib ha chiuso in calo del 2,64%. Crolla Mps, pesanti anche Bper, Ubi e Banco popolare. Il petrolio scende sotto i 29 dollari

Seduta pesante per piazza Affari, zavorrata dal comparto bancario oltre che dai petroliferi. L’indice Ftse Mib ha ceduto il 2,64%, in una giornata in cui Wall street resta chiusa, mentre le altre borse europee chiudono con ribassi contenuti (meno 0,3% per Londra e Parigi mentre Francoforte termina appena al di sotto della parità).

Protagonista, in negativo, della giornata, sul listino milanese, è stata Banca Mps, che è stata sospesa a lungo per eccesso di volatilità e alla fine ha terminato in calo di quasi il 15%. La Consob ha comunicato di aver disposto il divieto temporaneo alle vendite allo scoperto sul titolo, anche per tutta la seduta di domani. Il presidente della Commissione Giuseppe Vegas, a margine di un convegno ha detto che Consob sta monitorando Mps e le altre banche. “Ci sono mani italiane ed estere, vedremo a fine giornata chi ha venduto”, ha spiegato, aggiungendo che lo stop alle vendite allo scoperto potrebbe essere rinnovato.

Oggi intanto anche altre banche sono state sospese dagli scambi: Popolare Emilia Romagna (che ha finito per chiudere in calo dell’8,7%), Intesa Sanpaolo (meno 5% il dato finale) e Ubi Banca (chiusura a meno 7,3%). Nel comparto, giornata nera inoltre per Banco popolare (meno 6,7%), Popolare Milano (meno 5,5%) e Unicredit (meno 5,4%).

Secondo gli osservatori, i titoli del settore scontano i timori relativi a un inasprimento della vigilanza europea sui crediti in sofferenza, che potrebbe costringere le imprese a procedere con nuovi accantonamenti o aumenti di capitale.

Negli altri comparti malissimo Mediaset (meno 3,4%), su voci di una maxi sanzione in arrivo per il gruppo (oltre che per Sky), per la questione dei diritti Tv relativi al calcio di Serie A, e Saipem, giù di oltre cinque punti percentuali.

In controtendenza Moncler, su del 3,5% e Stm (più 1,7%).

Sui mercati internazionali, il greggio ha sforato oggi quota 29 dollari: il future sul Brent con scadenza marzo è sceso a 28,84 dollari al barile, mentre i contratti sul Wti, anch’esso in calo, viaggiano a poco più di 29 dollari al barile. Al trend ribassista ha contribuito la fine delle sanzioni commerciali contro l’Iran e quindi la sua rentrée sul mercato del petrolio. 

In calo l’euro scambiato a 1,0890 dollari.

In aumento invece lo spread Btp Bund, salito a 110 punti base; il titolo decennale italiano rende l’1,57%.