Abbracciare la volatilità

Stuart Rhodes -

L’improvvisa inversione di rotta dei mercati azionari delle ultime settimane ha fatto venire i brividi agli investitori, soprattutto perché il momentum è stato il fattore trainante del rally che lo ha preceduto.

È dunque il momento di farsi prendere dal panico? Al contrario, la storia mostra come comprare nei momenti di debolezza di breve termine è una strategia che dà i suoi frutti nel lungo termine.

I bias recenti tendono a dare troppa importanza alla nostra esperienza più recente, ma i movimenti di mercato di questa entità capitano in realtà molto più spesso di quanto non si voglia ricordare. L’Indice MSCI AC World è sotto del 6 – 7% rispetto al picco raggiunto lo scorso 26 gennaio e se guardiamo agli ultimi trent’anni ci sono stati altri trenta casi simili in cui inversioni di rotta dei mercati analoghe si sono verificate nell’arco di un periodo di tempo così ridotto (Fonte: BofAML Global Quantitative Strategy, 6 febbraio 2018). Più precisamente, l’azionario globale in media ha generato un rendimento positivo pari al 13.9% nei successivi dodici mesi, impiegandone solo quattro per recuperare la perdita iniziale, come risulta evidente dal grafico sotto.

mg abbracciare la volatilita

“Buy low, sell high” (tr. “Compra ai minimi, vendi ai massimi”) è un mantra spesso citato che raramente viene applicato quando i mercati sono sotto pressione. Crediamo fermamente che gli investitori dovrebbero ‘abbracciare’ la volatilità di mercato nel breve termine per sfruttare le opportunità di lungo termine. Detto questo, è fondamentale essere selettivi in un contesto di mercato come quello odierno, in cui le disparità di valutazioni tra un mercato e l’altro è sostanziale.

Da una parte infatti, oggi sembrano vulnerabili le azioni difensive che per molti anni sono state le più favorite in virtù di uno scenario caratterizzato da crescita debole e tassi d’interesse bassi, per cui molti degli ‘eroi’ di ieri portano con sé un mix tossico di multipli elevati e fondamentali in deterioramento. Solo fino a poco tempo fa, gli investitori erano disposti a pagare per la sicurezza, spesso senza prestare nessuna attenzione al valore, in un modo che in ultimo si è rivelato insostenibile. Dal nostro punto di vista, una disciplina delle valutazioni è essenziale per generare rendimenti eccellenti nel lungo termine, e il rischio legato al fatto di ignorare il valore si sta già palesando in alcune aree del mercato. Settori come quello dei beni di consumo hanno beneficiato in passato dello status di azioni bond proxy, ma la loro caduta in disgrazia non è solo legata al rialzo dei rendimenti obbligazionari. Gli investitori hanno cominciato a farsi domande rispetto alla crescita stabile che in precedenza davano per scontata, in considerazione di un ambiente operativo in cui la forte competizione erode i tassi di crescita che in passato queste società erano in grado di generare. I fondamentali contano dopo tutto.

Ci conforta sapere che gli investitori stanno cominciando di nuovo a fare attenzione a ciò che guida la performance azionaria nel lungo termine e, in questo contesto, riteniamo che le migliori idee d’investimento si trovino tra le aziende cicliche. Questa è l’area del mercato dove le caratteristiche value sono più pronunciate, sostenute da una performance operativa solida. Analizzando i fondamentali, i dividendi forniscono il massimo segnale della fiducia di una società e i la crescita dei dividendi che abbiamo visto nell’ultima stagione degli utili riflette bene il potenziale di lungo termine e la salute finanziaria delle società. Crediamo che questa combinazione di forte crescita dei dividendi e di valutazioni attraenti, e non il sentiment e la direzione dei mercati sul breve termine, dovrebbe mettere gli investitori nella posizione giusta per ottenere rendimenti interessanti nel lungo periodo.


 Stuart Rhodes – gestore del fondo M&G Global Dividend – M&G Investments