NN Investment Partners – Commento su elezioni italiane

Ewout van Schaick -

E’ trascorso circa un anno dalle elezioni francesi e da allora il rischio politico in Europa si è attestato su un trend discendente. Alcuni analisti e investitori hanno temuto che questo periodo di calma politica relativa in Europa sarebbe terminato ieri con gli appuntamenti politici previsti in agenda: le elezioni italiane e il risultato del referendum dell’SPD in Germania.

Riguardo quest’ultimo, però, i timori si sono rivelati ingiustificati. I membri del partito social democratico tedesco, SPD, hanno votato con una maggioranza dei 2/3 a favore di un’altra grande coalizione con il CDU e il CSU. Ciò farà sì che, nell’arco di un paio di settimane, si formerà il nuovo governo tedesco.

I risultati iniziali delle elezioni italiane sono invece meno chiari, ma comunque in linea con le nostre previsioni. I risultati preliminari suggeriscono che non c’è una maggioranza netta e che è altamente probabile che si crei un parlamento sospeso. Il centro destra rappresenta la prima coalizione con circa il 36%, il Movimento 5 stelle invece il primo partito con circa il 33% dei voti, mentre la coalizione di centro sinistra ha raggiunto solo il 23%.

Più nel dettaglio, una piccola sorpresa è rappresentata dal fatto che la Lega per la prima volta ha sorpassato con un ampio margine Forza Italia e ciò farà sì che i toni della coalizione di centro destra saranno leggermente più populisti. Un altro dato interessante è che se Lega e M5S dovessero unirsi, potrebbero raggiungere una maggioranza assoluta. Questo, tuttavia, costituisce un evidente rischio di coda, dato che è improbabile che ciò si verifichi.

Ora però bisogna vedere come reagiranno i mercati a questi eventi. Un parlamento sospeso potrebbe costituire una notizia negativa per l’Italia, in quanto potrebbe portare a un governo debole e non in grado di far passare riforme importanti, ma questa eventualità è già stata ampiamente attesa e non dovrebbe quindi cogliere i mercati alla sprovvista. Ad ogni modo, le negoziazioni circa una possibile grande coalizione e/o eventuali nuove elezioni richiederanno del tempo e la situazione non si sbloccherà per alcuni mesi.

Tutto sommato, considerati i forti guadagni dei partiti populisti, prevediamo un po’ di debolezza degli asset italiani nel breve (principalmente FTSE MIB e BTP), ma non ci aspettiamo impatti o effetto collaterali sull’Europa o sui mercati globali. Il fatto che l’economia italiana goda di un forte rialzo ciclico e che i partiti anti-UE abbiano abbassato significativamente i toni e non vogliano più un referendum sull’euro dovrebbe agire da cuscinetto, bilanciando in parte l’accresciuta incertezza politica.

Nel frattempo, tuttavia, mentre molti erano concentrati sugli eventi europei di questo fine settimana, dall’altra parte dell’Atlantico il rischio politico sta continuando ad aumentare e potrebbero quindi essere gli Stati Uniti, piuttosto che l’Europa, a sorprendere negativamente i mercati nel 2018.


Ewout van Schaick – Head of Multi-Asset – NN Investment Partners