In deciso calo l’inflazione a dicembre, spinta dall’energia

Paolo Mameli -

L’inflazione è calata sensibilmente a dicembre, a 1,1% a/a (1,2% secondo l’indice armonizzato), da 1,6% di novembre. Nel mese i prezzi sono scesi di un decimo. Le maggiori pressioni al ribasso sono venute dai carburanti.

Anche l’inflazione core è diminuita, per quanto marginalmente (a 0,6% da 0,7%). In prospettiva, sembra iniziato un trend al ribasso per il CPI, che potrebbe caratterizzare buona parte del 2019. Tale trend è dovuto principalmente all’energia, ma non ci sono segnali di risalita nemmeno delle componenti core.

L’inflazione è calata sensibilmente a dicembre, a 1,1% a/a (1,2% secondo l’indice armonizzato), da 1,6% di novembre. Nel mese i prezzi sono scesi di un decimo su entrambi gli indici. I dati sono stati sensibilmente inferiori alle attese di consenso e circa in linea con le nostre stime.

Le maggiori pressioni al ribasso sono venute dai trasporti (-0,9% m/m), in quanto il deciso calo dei carburanti ha più che compensato i rincari stagionali dei servizi di trasporto (si tratta del quarto mese di fila di diminuzione). Anche le bevande alcooliche e tabacchi hanno fatto segnare decisi ribassi (-0,6% m/m), dovuti soprattutto ai vini. Lievemente più marcata della stagionalità di dicembre la discesa dei prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione (-0,4% m/m).

Viceversa, rincari significativi sono stati registrati (in misura superiore alla stagionalità del mese) dalle spese per ricreazione, spettacoli e cultura (+1,6% m/m, dopo il calo dei tre mesi precedenti).

L’inflazione di fondo è calata a 0,6% a/a da 0,7% precedente, ma i prezzi core nel mese sono saliti di due decimi, in controtendenza rispetto all’indice generale.

Dicembre ha anche registrato un ulteriore rallentamento dell’inflazione sui beni a più alta frequenza di acquisto (da 1,9% a 1,3% a/a), nonché sul cosiddetto “carrello della spesa” (beni alimentari, per la cura della casa e della persona: da 0,9% a 0,8% a/a). Ciò è dovuto principalmente ai carburanti e ai vini.

In sintesi, il calo dell’inflazione di dicembre non è sorprendente, a nostro avviso. Ci aspettavamo che iniziasse un trend al ribasso, guidato principalmente dall’energia. Per via dell’effetto statistico nel confronto con l’anno scorso, tale trend potrebbe caratterizzare almeno la prima metà del 2019. Pensiamo che il CPI possa toccare un minimo attorno a 0,6-0,7% a/a nel corso dell’estate.

È vero che tale trend è dovuto principalmente a componenti esogene (l’energia), ma non ci sono segnali di risalita nemmeno della componente core. Stimiamo che entrambi gli indici possano registrare in media nel 2019 una variazione marginalmente inferiore a quella vista lo scorso anno.


Paolo Mameli – senior economist della Direzione Studi e Ricerche – Intesa Sanpaolo