L’Ape sociale sarà un perno fondamentale nella strategia previdenziale del Governo

Roberto Carli -

Tra le indiscrezioni sulle prossime mosse previdenziali del Governo vi è quella di una proroga e rafforzamento dell’Ape, l’anticipo pensionistico che si declina nella triplice versione dell’Ape volontaria, Ape aziendale e, soprattutto, Ape sociale.

Con particolare riferimento a tale prestazione si intende rispondere alle esigenze di quelle categorie come le donne che in considerazione del requisito contributivo rigido particolarmente elevato (38 anni) non hanno potuto beneficiare di quota 100

Possono usufruire dell’Ape volontaria i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, privati e pubblici, autonomi e parasubordinati che abbiano almeno 63 anni di età, maturino il diritto a pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi e siano in possesso di almeno 20 anni di contribuzione. Non bisogna essere poi titolari di trattamento pensionistico diretto mentre non è necessario cessare il rapporto di lavoro. L’Ape aziendale è poi un’Ape volontaria i cui costi sono a carico dell’azienda in caso di piani di esubero o ristrutturazione.

Per richiedere l’APE sociale è necessario maturare almeno 63 anni tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 e rientrare in una delle seguenti categorie:

  1. i disoccupati che da almeno 3 mesi abbiano esaurito la prestazione per disoccupazione loro spettante
  2. i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità grave
  3. i lavoratori affetti da riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74 per cento
  4. i lavoratori che da almeno 6 degli ultimi 7 anni di lavoro, svolgono in maniera continuativa le professioni difficoltose e rischiose elencate dalla normativa (sono 15).

Agli appartenenti alle prime tre categorie è richiesta un’anzianità contributiva minima di 30 anni, che sale a 36 per la quarta. Per le donne con figli è previsto uno “sconto contributivo” per l’accesso al beneficio, nella misura di 12 mesi per ciascun figlio, per un massimo di 24 mesi (cosiddetta APE sociale donna). Va ricordato come la sperimentazione delle 3 tipologie di Ape termina il 3 dicembre 2019. La prospettiva sembra essere quella di una proroga e, nel caso dell’Anticipo pensionistico sociale o agevolato di una eventuale introduzione stabile nel nostro ordinamento. Con riferimento a tale prestazione è possibile, anzi molto probabile, anche un ampliamento delle categorie beneficiarie soprattutto con riferimento ai lavori gravosi.

Va ricordato come dal 1° gennaio 2018 le professioni gravose sono diventate 15 dalle originarie 11 (sono stati inclusi gli operai agricoli, i lavoratori della pesca, i marittimi ed impianti siderurgici. Ulteriore possibile intervento correttivo è quello di prevedere ulteriori misure agevolative per le lavoratrici madri e per i caregivers.