La tenuta di Capalbio aderisce alla Giornata dedicata al Risparmio Energetico e agli Stili di Vita Sostenibili di Caterpillar Radio2

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Dolcemente adagiata sulla Costa d’Argento, tra Capalbio e il mare, in una zona di confine tra la Toscana e il Lazio, Monteverro è un piccolo tesoro nascosto fatto di verdi colline, circondato da una natura incontaminata e emozionante. In questo piccolo paradiso si dipanano i filari di viti della tenuta – tra vitigni autoctoni come il Vermentino e internazionali con Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, coccolati e rispettati seguendo le regole della coltivazione biologica fin dalla fondazione e con la certificazione a partire dal 2019.

“Un buon vino non nasce in cantina, ma nel vigneto”, è questo il mantra del team Monteverro e in particolare dell’enologo Matthieu Taunay e dell’agronomo Simone Salamone che si fanno portavoce sul campo delle linee guida della proprietà. “Da qui il nostro approccio olistico allo sfruttamento del terreno da cui le vigne traggono tutta la loro forza e vitalità. Vediamo il nostro terreno come un organismo vivente, il cui equilibrio è compromesso dall’impiego di erbicidi e insetticidi. Piuttosto è necessario lasciare che la natura segua il più possibile il suo corso e favorire la biodiversità, per trarre il massimo da un terroir così prezioso”.

Non solo parole, ma una vera e propria filosofia di lavoro che prende vita nell’attività di tutti i giorni in vigna. E nelle scelte per occasioni speciali. Proprio per questo il 6 marzo prossimo, in occasione di M’illumino di meno, la Giornata dedicata al Risparmio Energetico e agli Stili di Vita Sostenibili di Caterpillar Radio2, anche la cantina capalbiese ha deciso di spegnere le luci. “Ci illumineremo di meno, ma brilleremo di più”, spiega il team Monteverro. “Per l’occasione abbiamo organizzato una degustazione a lume di candela, con visita delle vigne all’imbrunire, guidati da un percorso di luci solari, per riscoprire il piacere di sensi dimenticati”.

Il vino non ha bisogno della luce artificiale per accendere i suoi profumi e sentori, parla anche attraverso le emozioni che trasmette, degustandolo. Il vino è amore e rispetto per la terra, da cui prende vita.

L’edizione 2020 di M’illumino di Meno è dedicata ad aumentare gli alberi, le piante, il verde intorno a noi. Per questo chi farà la degustazione da Monteverro il 6 marzo, riceverà un sacchettino in cotone con dentro il mix del loro sovescio: semi di Trifogli, Lupinella, Veccia, Senape, Rafano, Facelia. Ognuno di essi, a modo suo, arricchisce il terreno delle vigne e crea fertilità; sono le piante che collegano il cielo alla terra, perché “la pioggia non cade dal cielo ma sale dal suolo” scriveva Masanobu Fukuoka, fondatore dell’agricoltura naturale.

“Nel nostro piccolo cerchiamo di rispettare l’ambiente, con un’accurata gestione del suolo”, conclude il team Monteverro. “Grazie a una grande attenzione alla catalogazione della flora presente tra i filari e alla vita biologica del suolo e alle colonie di micro artropodi che la popolano e, secondo recenti test, il nostro terreno è “vivo” oltre ogni aspettativa”.