I mercati stanno correndo troppo?

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I mercati obbligazionari continuano ad essere interessanti. Dal nostro punto di vista, riteniamo che la visibilità in termini di inflazione e di scelte della della Fed contribuirà a stabilizzare i mercati obbligazionari ai livelli attuali, anche in Europa dove i fondamentali economici appaiono meno chiari. Questo ottimismo ha innescato un rally del mercato obbligazionario a gennaio, con rendimenti più bassi e spread più ristretti, ma le possibilità di capital gain d’ora in avanti sembrano deboli. I mercati obbligazionari restano comunque interessanti: offrono rendimenti elevati su base storica e il rischio di un calo dei prezzi è limitato dall’attuale disinflazione e dall’avvicinarsi della conclusione della fase di stretta monetaria negli Stati Uniti. Di conseguenza, continuiamo a sovrappesare le obbligazioni.

Ancora potenziale di crescita per i listini globali

Dall’inizio del 2023, i mercati azionari hanno cavalcato questa sorta di incipiente fase di disinflazione, la rinnovata fiducia nella ripresa cinese e la miglior resilienza in Europa grazie anche al calo dei prezzi dell’energia. Ma è improbabile che questo eccezionale mix di fattori positivi duri a lungo. Il mercato azionario cinese ha già registrato un rimbalzo del 50% dalla fine di ottobre. E lo spazio per un ulteriore calo dei prezzi dell’energia sembra ristretto, se non altro perché l’economia cinese si rimetterà presto in moto. Per quanto riguarda la disinflazione, una parte del ripiegamento è già stata prezzata. Da un lato, anche se l’economia globale è ora più equilibrata, non dobbiamo sottovalutare la pressione al ribasso sui margini delle imprese e il rischio di recessione negli Stati Uniti. Dall’altro, i mercati azionari hanno ancora un margine di rialzo grazie agli acquisti effettuati in previsione di un cambio di rotta della Fed, ossia di un orientamento monetario più neutrale, e persino delle speranze di una politica più accomodante. Nel complesso siamo ancora neutrali sulle azioni e continuiamo a puntare sui Paesi emergenti, ma abbiamo un orientamento geografico relativamente limitato e investiamo nei nostri tre temi d’investimento per il 2023, ossia sanità, big data e capitale umano.

La Cina

Sul fronte degli Emergenti, all’interno di un contesto in cui l’inflazione è il problema principale, il fatto che la ripresa stia prendendo forma in Cina è la migliore notizia possibile. La Cina stava pericolosamente flirtando con l’inflazione e si prevede che la ripresa sarà trainata dai consumi e dai servizi, limitando così qualsiasi impatto inflazionistico sull’economia globale. Per il momento, è difficile immaginare quali altre buone notizie possano dare ulteriore slancio ai mercati. Finché la disinflazione continuerà in un contesto di crescita economica modesta ma senza incidenti di percorso – il nostro scenario centrale – i mercati obbligazionari e azionari avranno tutte le ragioni per salire, ma è molto improbabile che procedano allo stesso ritmo di gennaio.