Gruppo Credem, dichiarazione non finanziaria 2023: sostenibilità motore della trasformazione

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Rendicontare le evoluzioni che il Gruppo sta compiendo nell’ambito del governo societario, del rispetto dell’ambiente, della gestione delle Persone e della generazione di valore condiviso, per continuare ad avere un ruolo centrale all’interno di un contesto economico e sociale in cui la sostenibilità è sempre più rilevante per le organizzazioni e motore del cambiamento. E’ questo in sintesi l’obiettivo della “Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario” (DNF) 2023 che Credem, il più solido gruppo bancario commerciale in Europa prendendo a riferimento i dati comunicati dalla Banca Centrale Europea sui requisiti patrimoniali (SREP) delle banche vigilate direttamente, ha recentemente pubblicato. Il documento sintetizza i risultati e le attività poste in essere nel corso dell’anno passato nell’ambito della sostenibilità per favorire la fruibilità e comparabilità delle performance ambientali e sociali del Gruppo da parte dei portatori d’interesse e rafforzare la fiducia tra imprese, cittadini, istituzioni pubbliche e finanziarie.

“Nel 2023 ci siamo interrogati nuovamente sul significato della nostra attività, in particolare sul modo in cui possiamo contribuire al benessere della società”, ha dichiarato Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente Credem. “Abbiamo compiuto questo percorso”, ha proseguito Zanon, “coinvolgendo un ampio numero di portatori di interesse ed identificando il nostro scopo condiviso nella creazione di valore e benessere sostenibili nel tempo per i Clienti, le nostre Persone, gli Azionisti e la Collettività. Siamo certi che ancorare la creazione di valore ad un orizzonte temporale di lungo periodo, aprirlo alla triplice dimensione della sostenibilità ambientale, economica e sociale ed includere un più ampio ventaglio di stakeholder, ci consentirà di affrontare le complesse sfide del contesto in cui operiamo con le giuste chiavi interpretative”.

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Le attività svolte nel 2023 hanno consentito di contribuire al perseguimento di 11 dei 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030 (Sustainable Development Goals SDGs).

In particolare in tre anni (2020-2023) sono stati raggiunti i seguenti risultati:

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Nel settore ambientale:

  • riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 21% riconducibili a riscaldamento e auto aziendali, del 28% inerenti l’energia acquistata, del 37% riconducibili a viaggi di lavoro e consumi di carta.

Nel campo sociale:

  • 76% di formazione erogata in modalità digitale sul totale della formazione erogata;
  • 86% dei dipendenti con contratto di lavoro agile attivo.

Nell’area del governo societario:

  • aumento del 32% di portatori di interesse coinvolti nella valutazione degli impatti rilevanti dell’azienda (stakeholder engagement);
  • 43% di sessioni formative ESG indirizzate ai Consigli di Amministrazione rispetto al totale delle sessioni formative erogate ed estese ai Collegi sindacali e Top Manager del Gruppo su tematiche di sostenibilità.

Nel 2023 è stata completata inoltre l’implementazione del modello di governo societario del Gruppo. Più in dettaglio, il Consiglio di Amministrazione ha delegato il Comitato Sostenibilità e il Comitato Consiliare Rischi e Sostenibilità per agevolare l’assunzione di decisioni qualificate e informate riguardanti le tematiche di sostenibilità, anche mediante una stretta connessione con gli altri Comitati istituiti, in primis il Comitato ESG Area Wealth, e le funzioni specialistiche preposte (in particolare le funzioni Governo della Sostenibilità, Risk Management, Pianificazione) e integrando il presidio dei rischi ambientali e climatici nelle policy inerenti le funzioni di controllo (internal audit, compliance, risk management). Sono proseguite, inoltre, le attività volte a presidiare la correlazione tra politiche di remunerazione e performance ESG mediante un indicatore sintetico di sviluppo sostenibile che, nel 2023, è stato esteso a tutto il personale più rilevante ed agli amministratori esecutivi. Nel Gruppo sono state altresì conseguite 14 certificazioni ESG che, supportate da specifici percorsi formativi su singoli ruoli/funzioni, agevolano e qualificano il percorso di trasformazione intrapreso.

Il Gruppo nel 2023 ha proseguito nella progettualità per l’integrazione, oltre alle tradizionali analisi di natura finanziaria, dei criteri di sostenibilità nelle procedure di concessione del credito. Sono stati analizzati i settori a maggior intensità di emissioni inquinanti presenti nei portafogli creditizi del Gruppo che costituiranno aree di intervento fondamentali per garantire la transizione verso un’economia con basse emissioni di carbonio, in particolare combustibili fossili ed energia elettrica. L’obiettivo è estendere l’approfondimento anche all’acciaio e ad altri settori significativi in vista della progressiva definizione dei target di decarbonizzazione e delle connesse azioni strategiche. Il Gruppo punta in particolare ad accompagnare le imprese compiendo insieme ad esse un percorso di transizione ecologica concreto e lungimirante.

All’inizio del 2024, inoltre, dopo un processo di analisi e approfondimento che ha caratterizzato buona parte del 2023, il Gruppo ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA), l’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del settore bancario internazionale, con l’impegno di allineare i propri portafogli di prestiti e investimenti di proprietà al raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, in linea con i target fissati dall’Accordo di Parigi sul clima. Più in dettaglio, le banche aderenti all’iniziativa NZBA si concentrano sulla progressiva decarbonizzazione dei seguenti settori inclusi nei portafogli, seguendo un principio di materialità e rilevanza: agricoltura, alluminio, cemento, carbone, immobili commerciali e residenziali, ferro e acciaio, petrolio e gas, produzione di energia e trasporti. A seguito dell’attività di analisi Credem ha deciso di focalizzare la propria strategia su petrolio e gas e produzione di energia, utilizzando lo scenario net zero dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE). Sui suddetti settori sono in corso di affinamento i relativi target di riduzione che saranno ufficializzati all’Alleanza entro il 31.12.2024.