Weekly Newsletter di Cassa Lombarda: l’analisi settimanale dei mercati finanziari

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Macro review

Lo scorso giovedì si è tenuto l’attesissimo duello TV tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti. I media sono concordi nel sostenere che il democratico Joe Biden ha fatto una magra figura davanti agli elettori, voce debole, frasi incerte, sguardo a volte perso. Tra i democratici è cresciuto il panico per la prestazione che rischia di affondarlo nei sondaggi. Qualcuno avrebbe ventilato l’ipotesi che Biden si faccia da parte, lo riferisce la Cnn. Il repubblicano Donald Trump, viceversa, al confronto è apparso pieno di energia. Sul fronte dei dati di mercato, in US è stato pubblicato l’indice dei prezzi PCE, l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, il dato è risultato in linea con le attese per il mese di maggio: +2,60% da +2,70%. Esattamente allineato alle stime anche l’indice “core”: +2,60% da 2,8%. Quest’ultimo è in rallentamento per il sedicesimo mese consecutivo, sul ritmo più basso dal marzo 2021.

Azioni

Settimana sostanzialmente piatta per le principali Borse mondiali, ad eccezione del Nikkei che svetta in positivo tra i mercati sviluppati. La politica sta condizionando le ultime sedute: da questa parte dell’oceano le elezioni anticipate in Francia, dall’altra parte le voci sempre più insistenti di un ritiro di Joe Biden dalla competizione presidenziale. Il nostro FTSEMIB (33.154) è stato penalizzato dalla crisi francese, cedendo dai massimi del 2024, ma ha portato a termine un ottimo semestre con un +9,23%, che si amplia a +12,40% considerando il dividendo staccato nel periodo. A Wall Street, l’ultima seduta di giugno e del primo semestre ha visto qualche modesta presa di profitto, non tale da alterare il quadro rialzista, l’S&P 500 chiude infatti il semestre con un +14,48%, saldamente sopra i 5.400 punti. L’eventuale ritiro di Biden aprirebbe ovviamente un secondo fronte di incertezza del quadro politico globale, che tuttavia potrebbe essere meno grave di quanto lo sarebbe se lo stesso Biden insistesse fino alla fine.

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Obbligazioni

Settimana negativa per il mercato obbligazionario, stesso discorso per quanto riguarda il semestre appena terminato. Il Treasury decennale riparte da un rendimento del 4,40%, il Bund tedesco del 2,50% e il BTP decennale del 4,07%, con lo spread Italia vs. Germania a 158bp. L’OAT francese, invece, da un rendimento del 3,29%, sui massimi da novembre, con lo spread a 80 punti base, nell’area dei massimi dal 2017. Da oggi e per tre giorni l’attenzione sarà concentrata a Sintra, dove prende il via il tradizionale simposio organizzato dalla Bce cui parteciperanno, oltre a numerosi esponenti del board di Francoforte, anche Christine Lagarde (che prenderà la parola questa sera alla cena inaugurale) e Jerome Powell, il cui intervento è in programma domani. In settimana si è espresso Robert Holzmann, componente della Bce e governatore della Banca centrale austriaca, dichiarando che: “muovendosi troppo presto nel ridurre i tassi di interesse si creano maggiori rischi che muoversi troppo tardi”.

Valute e materie prime

Il Bloomberg Commodity Index chiude la settimana in leggera contrazione (-0,72%). In settimana la Cina ha deliberato una serie di normative volte a proteggere le forniture in nome della sicurezza nazionale per quanto riguarda le terre rare, stabilendo norme sull’estrazione, la fusione e il commercio dei materiali critici utilizzati per realizzare prodotti, dai magneti nei veicoli elettrici all’elettronica di consumo. Settimana incolore per l’Oro (-0,21%), l’allentamento dei tassi di interesse potrebbe essere un vantaggio per la materia prima perché potrebbe aumentare la domanda da parte dei consumatori e delle banche centrali. Positivo l’andamento dell’OIL (+1% il WTI) sebbene segnali contrastanti dagli USA: mentre la produzione e la domanda di greggio sono salite ai massimi da quattro mesi in aprile, la domanda di benzina è scesa al minimo da febbraio, secondo l’ultimo rapporto dell’Energy Information Administration. Barclays si aspetta, secondo un sondaggio Reuters, un prezzo del Brent per il secondo semestre, ad una media di 83,93 dollari al barile, mentre il greggio statunitense Wti sarà in media di 79,72 dollari. Piatto il cambio Euro Vs. Dollaro nell’ultima settimana, rimanendo fermo il trading range con area 1,12 come canale superiore e 1,05 come inferiore.

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Outlook

L’agenda macroeconomica sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori saranno i dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti (Non Farm Payrolls, tasso di disoccupazione e salario orario medio in pubblicazione venerdì 5 luglio), l’inflazione dell’Eurozona verrà pubblicata martedì 2 luglio. Fronte Banche centrali, si attendono i verbali delle ultime riunioni di politica monetaria della Federal Reserve e della BCE. Per gli Stati Uniti si attendono anche i dati dell’ISM manifatturiero e dei servizi (oggi), nuovi lavori JOLTS, occupazione ADP, nuove richieste di sussidi di disoccupazione, bilancia commerciale, beni durevoli e gli ordinativi alle fabbriche. Per l’Eurozona si attendono anche il tasso di disoccupazione e le vendite al dettaglio.