J. SAFRA SARASIN: Valute dei mercati emergenti, una seconda metà dell’anno leggermente più semplice

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La forza del dollaro USA ha esercitato ulteriori pressioni sulle valute dei mercati emergenti, dopo la debole performance del 1° trimestre. Pur non prevedendo un rafforzamento del dollaro da questo momento in poi, dato il rallentamento dell’attività economica statunitense e il graduale calo dell’inflazione, non prevediamo nemmeno un forte indebolimento del dollaro entro la fine dell’anno. Ciò implica un andamento laterale per le valute dei mercati emergenti fino alla fine dell’anno. Tuttavia, una serie di rischi idiosincratici derivanti dalle elezioni ha influenzato le valute dei mercati emergenti e potrebbe continuare a farlo.

Le valute latinoamericane

Le valute latinoamericane sono state colpite da preoccupazioni a livello fiscale e istituzionale. In Brasile, il rischio fiscale incombente è stato messo da parte dai mercati nei primi mesi dell’anno. Tuttavia, con il passare del tempo, è diventato chiaro che il Brasile non sarà in grado di raggiungere l’obiettivo fiscale di quest’anno di azzerare il deficit primario senza dei seri tagli alla spesa. Il real brasiliano ha perso il 12,5% a oggi, il peggiore tra i principali mercati emergenti, anche se la sua economia è andata bene.

Il peso messicano ha reagito con forza all’esito a sorpresa delle elezioni di inizio giugno, ma da allora si è leggermente ripreso. La prospettiva di modifiche costituzionali che l’attuale presidente Lopez Obrador aveva proposto a febbraio ha fatto ripartire il mercato.  Dato che ci aspettiamo che la Banca del Messico mantenga i tassi elevati più a lungo (probabilmente taglierà tanto quanto la Fed), un carry relativamente alto dovrebbe ancora sostenere il peso anche se vi sono molti rischi all’orizzonte, tra cui le elezioni statunitensi e il bilancio 2025. Ci aspettiamo comunque una maggiore volatilità.

Nonostante il carry elevato, continuiamo a vedere rischi fiscali elevati in Colombia, che dovrebbero esercitare una pressione al ribasso sul peso colombiano. Il governo ha pubblicato il suo Quadro fiscale di medio termine che suggerisce che il deficit fiscale rimarrà elevato al 5,1% nel 2025, dopo un deficit del 5,6% quest’anno. In Perù, i tagli ai tassi sono stati compensati dal rally dei prezzi del rame, che ha raggiunto il massimo a metà maggio. Non prevediamo un ulteriore rally del rame, poiché gli Stati Uniti stanno rallentando e le scorte di rame della Cina sono già elevate. Il peso cileno non ha beneficiato dell’aumento dei prezzi del rame quest’anno e ha perso il 6% da inizio anno. Ciò implica che gli investitori sono più preoccupati per la debolezza della ripresa. Il paese continua a lottare con la produzione di rame e l’aumento dell’inflazione ha spinto la banca centrale a interrompere il ciclo di tagli dei tassi al 5,75%.

Siamo positivi sulla Lira turca e sul Rand sudafricano

Con il carry più elevato tra i mercati emergenti, la lira turca è stata una delle valute dei mercati emergenti più apprezzate. Abbiamo assistito a un ulteriore miglioramento dell’inflazione e delle aspettative di inflazione. La dollarizzazione è diminuita e le bilance commerciali sono migliorate. Sebbene la valuta debba ancora aggiustarsi ulteriormente, ci aspettiamo che una buona estate e un elevato carry compensino qualsiasi deprezzamento fino alla fine dell’anno. In Sudafrica, il miglioramento della situazione dell’energia, il rafforzamento degli sforzi di consolidamento fiscale e l’aspettativa che il governo di unità venga presto completato hanno spinto al rialzo il rand. Anche un buon carry dovrebbe supportare il rand.

Le valute asiatiche continueranno a essere sotto pressione

In Asia, la regione con i maggiori svantaggi legati al carry, continuiamo a vedere pressioni sulla maggior parte delle valute. Sebbene non vi sia alcun motivo per cui la People’s Bank of China debba svalutare lo yuan cinese (CNY), è probabile che si deprezzi lentamente nel corso del secondo semestre. Tuttavia, i potenziali dazi statunitensi potrebbero indebolirlo notevolmente alla fine dell’anno. La debolezza del CNY si traduce solitamente anche in debolezza regionale. Ci aspettiamo che la rupia indiana sia più o meno stabile, visti i maggiori afflussi sul mercato obbligazionario locale e l’intervento della Reserve Bank. La rupia indonesiana continuerà a essere sotto pressione finché il dollaro sarà ancora forte. Non siamo troppo preoccupati per le recenti notizie su una possibile sregolatezza fiscale da parte del nuovo presidente, poiché confidiamo che il nuovo governo continuerà a rispettare i suoi obiettivi fiscali conservativi.