Gli investitori istituzionali italiani
E’ stato pubblicato il Rapporto annuale sugli investitori istituzionali di Itinerari previdenziali che fornisce una dettagliata fotografia del mercato istituzionale italiano e dei trend che lo attraversano.
Quali sono le principali evidenze ? Dopo la flessione registrata lo scorso anno a causa dell’andamento negativo dei mercati finanziari, a fine 2023 torna a crescere il patrimonio degli investitori istituzionali italiani, si legge. Guardando la serie storica degli ultimi 17 anni, il calo 2022 si conferma l’unica eccezione in un trend di costante aumento. Nonostante le crisi economiche e finanziarie intervenute in questi ultimi anni, infatti, il patrimonio degli investitori che operano nel welfare contrattuale (Fondi Pensione Negoziali, Preesistenti e Fondi Sanitari Integrativi), Casse privatizzate dei liberi professionisti e Fondazioni di origine Bancaria, è aumentato dai 142,85 miliardi di euro del 2007 ai 295,97 del 2023, con un incremento del 107%. Rapportato al PIL, il patrimonio di questi investitori istituzionali è pari al 14,2%; considerando anche il patrimonio del welfare privato (Compagnie di Assicurazione del settore vita, rami I, IV e V, prevalentemente di natura previdenziale, Fondi Aperti e PIP), tale rapporto aumenta al 48%
All’aumento del patrimonio è corrisposta una progressiva riduzione del numero di operatori, soprattutto di piccole dimensioni che si sono fusi in soggetti più grandi e organizzati. Il caso maggiormente rappresentativo di questo fenomeno è quello dei Fondi Preesistenti appartenenti ai grandi gruppi bancari e dei Fondi Pensione Negoziali dei settori trasporti e cooperazione. Fanno eccezione i Fondi Sanitari che sono leggermente aumentati come numero, iscritti e patrimonio nonostante manchi ancora una legge che li regolamenti e un sistema di vigilanza appropriato. In maniera più specifica dal punto di vista numerico sono 300 gli investitori istituzionali operativi a fine 2023 (30 in meno rispetto all’anno precedente), nella forma giuridica delle Associazioni e Fondazioni in dettaglio, si tratta di 86 Fondazioni di origine Bancaria, 20 Casse Professionali Privatizzate , 33 Fondi Negoziali, 161 Fondi Preesistenti (erano 330 nel 2013); negli ultimi dieci anni il sistema, soprattutto per i Fondi Pensione Preesistenti (-169 fondi), si è razionalizzato e ridotto di 174 unità. A questi investitori si aggiungono le Casse e i Fondi di Assistenza Sanitaria Integrativa che, sulla base degli ultimi dati ufficiali dell’Anagrafe dei fondi tenuta presso il Ministero della Salute riferiti però al 2022, sono 324, un numero eccessivamente elevato per il sistema Italia se si considera che i primi 50 Fondi rappresentano oltre i due terzi dell’intero sistema. Nel 2023 l’unica riduzione si registra tra i fondi preesistenti (-30 fondi) a seguito di accorpamenti e fusioni; invariata invece la numerosità di Fondazioni, Casse e degli altri fondi pensione (40 Fondi Pensione Aperti e 68 PIP “nuovi”, per un totale di 108 unità).