Neuberger Berman: cosa succederà dopo lo shock del software?

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L’emergenza informatica mondiale di CrowdStike sottolinea la costante importanza del settore del software e le relative opportunità potenziali.

Il 19 luglio, CrowdStrike, una società americana di cybersicurezza, ha erroneamente effettuato un aggiornamento di software e ha innescato un’enorme interruzione delle attività informatiche che ha reso blu gli schermi dei computer di tutto il mondo. Circa 8,5 milioni di dispositivi Microsoft Windows sono stati colpiti e nel giro di alcuni giorni più di 7 mila voli sono stati cancellati o ritardati, i servizi sanitari sono stati interrotti e i sistemi di pagamento si sono bloccati, causando almeno 5,4 miliardi di dollari di perdite dirette per le aziende Fortune 500 (Microsoft esclusa).

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Riteniamo che questo spiacevole evento sottolinei la costante importanza del settore del software che, a nostro avviso, è stato relativamente trascurato e sottovalutato negli ultimi tempi. Se la domanda di lavoro a distanza ha spinto il rapido progresso digitale durante la pandemia, la crescita del settore del software si è poi normalizzata in quanto molte società hanno ridotto la spesa IT a causa di budget più limitati e tassi di interesse in aumento. Le valutazioni delle società di software hanno subito una sostanziale compressione degli utili multipli e l’efficienza della crescita, misurata in base alla velocità con cui un’azienda recupera le spese di vendita e marketing generando nuovi ricavi, è diminuita drasticamente, con un calo di circa il 50% tra il 2021 e il 2023. A queste preoccupazioni si aggiunge la crescita di startup AI che rappresentano una minaccia potenzialmente in grado di cambiare il paradigma per gli operatori software affermati.

Crediamo che il settore del software continui a essere molto promettente dato il suo ruolo sempre più fondamentale nella nostra vita quotidiana. A nostro avviso, tattavia, non tutte le società di software sono nella medesima posizione per assicurarsi vantaggi competitivi duraturi. In questo settore in rapida evoluzione, la selettività è importante.

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Sebbene il settore del software nel suo complesso abbia subito una decelerazione degli utili a due cifre (stimata dal 2022 al 2026), osserviamo che alcune aziende sono riuscite a ottenere un’accelerazione incrementale degli utili a una cifra medio-alta grazie all’adozione di funzionalità GenAI che migliorano l’offerta di prodotti e aumentano il coinvolgimento dei clienti. Per questo motivo riteniamo che gli investitori debbano cercare le società che non solo generano solidi free cash flow, che ma mantengono anche un approccio flessibile e orientato al futuro. A nostro avviso, le società che cercano di abbracciare e sfruttare le nuove tecnologie come la GenAI probabilmente emergeranno come leader nella prossima fase della trasformazione digitale, guidando la crescita e offrendo valore a lungo termine agli azionisti.