Vance vs Musk
È una storia come piace all’America, degna del cinema di Hollywood. Dopo essere crollate di oltre il 40% dall’inizio dell’anno, le azioni Tesla sono schizzate alle stelle, raggiungendo il +40%. Si tratta di una grandezza mai vista in così poco tempo per una delle più grandi società quotate al mondo. Oltre all’incrollabile adorazione degli investitori retail per il genio imprenditoriale di Musk, il rialzo riflette anche il previsto impatto positivo sulla galassia Tesla/Space X della vicinanza del magnate della tecnologia al presidente eletto. Si tratta di semplice opportunismo politico o dell’avvento della fusione “tecnopolitica” tra grandi gruppi tecnologici e autorità americane? – come previsto dalla politologa Asma Mhalla o dai fondatori del fondo di venture capital Andressen Horowitz. I primi indizi ci sono, ma forse è ancora presto per giudicare.
D’altra parte, ciò che sembra certo è l’imminente confronto tra Elon Musk e JD Vance. Il primo, infatti, sostiene la “big tech” e la fusione tecnopolitica e gioca un pericoloso gioco di equilibri con un “allo stesso tempo” nei confronti della Cina. Il secondo è un feroce oppositore delle big tech, un sostenitore della decentralizzazione, delle criptovalute e vuole una posizione molto ferma nei confronti della Cina. È stato sostenuto dall’universo del venture capital, a sua volta sempre più ostile alle big tech, accusate di soffocare l’ecosistema dell’innovazione a causa del loro sproporzionato potere finanziario. Questo equilibrio di potere è illustrato nella corsa all’IA generativa, dove la Silicon Valley sta lottando per provocare una disruption con una rapida – indiretta – tutela dei principali unicorni dell’IA generativa (Anthropic, OpenAI).
Le implicazioni borsistiche di questo confronto saranno massicce: il predominio delle idee dell’uno o dell’altro può ancorare o, al contrario, allontanare il dominio dei giganti tecnologici americani e incidere sul loro ruolo di motore dei mercati azionari in generale e del Nasdaq in particolare. In questo momento, la visione di Elon Musk è destinata a vincere, ma la partita è appena iniziata. Più che di un confronto di idee, si tratterà anche di un confronto di ambizioni: entrambi si sono forgiati la legittimità di incarnare l’era “post-Trump”. Per arrivare al vertice, dovranno lasciare il segno durante il mandato di Trump, il che è una ricetta sicura per uno scontro tra i due uomini, sotto la guida del magnate dell’immobiliare. Anche in questo caso, una storia come piace all’America, anche se questa volta è in gioco il futuro dell’America stessa.