Serie A 2024/25: un’analisi dei numeri sugli spettatori e l’impatto economico sui bilanci delle società

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Con il campionato 2024/25 che entra nel vivo, i dati sugli spettatori delle partite di Serie A cominciano a tracciare un quadro sempre più preciso. La stagione si distingue per una notevole affluenza nei vari stadi, con una media di 31.067 spettatori per gara, un tasso di riempimento pari al 92,43%, il più alto da oltre venti anni. L’ultima volta che si erano registrati numeri simili risale alla stagione 1997/98, quando la media spettatori era arrivata a quota 32.636. Questi numeri non solo rappresentano una grande notizia per il calcio italiano in termini di supporto da parte dei tifosi, ma sono anche un indicatore di salute per le finanze dei club, dato che i ricavi da stadio rappresentano una delle voci fondamentali nei bilanci delle società, accanto ai diritti televisivi e ai ricavi commerciali.

La classifica degli spettatori: Inter e Milan dominano, ma c’è spazio per sorprese

In cima alla classifica per media spettatori, al momento, c’è l’Inter, con una media di 72.245 spettatori per gara, seguita a breve distanza dal Milan, che ha una media di 71.724 spettatori. Queste due squadre, storiche rivali cittadine, continuano a monopolizzare l’attenzione dei tifosi milanesi e non solo, portando i loro impianti al limite della capienza. Sul podio troviamo anche la Roma, che ha una media di oltre 62.000 spettatori nelle sue partite casalinghe. Napoli e Lazio completano la top 5, con circa 50.000 e 41.000 spettatori, rispettivamente.

Tuttavia, ci sono alcune eccezioni che meritano attenzione. Per esempio, il Genoa ha visto una partita disputata a porte chiuse contro la Juventus a causa di incidenti avvenuti nel derby di Coppa Italia contro la Sampdoria, che ha influito sulla sua media. Il Bologna, dal canto suo, ha giocato una partita in meno a causa del rinvio contro il Milan, mentre la Fiorentina ha visto un’interruzione della gara contro l’Inter dopo soli 17 minuti a causa di un malore a un giocatore, situazione che ha comportato il rinvio del match e il mancato inserimento dei dati relativi alla partita.

Il tasso di riempimento: Juventus, Atalanta e Como al top

Un altro dato interessante riguarda il tasso di riempimento degli stadi, che considera la capacità effettiva di un impianto rispetto alla sua capienza. Da questo punto di vista, la Juventus è in cima alla classifica con un’impressionante percentuale di oltre il 98% di riempimento dello stadio. Questo dato è emblematico di come la squadra, anche grazie al lavoro di Thiago Motta, stia generando entusiasmo e un notevole seguito da parte dei propri tifosi. Atalanta e Como completano il podio con percentuali rispettive del 97,32% e 96,88%, seguite dall’Inter (95,4%) e dal Milan (94,72%).

L’importanza economica dei numeri sugli spettatori

Questi dati non sono solo un segno di passione sportiva, ma hanno anche un forte impatto economico per le squadre. La Serie A, purtroppo, ha visto negli ultimi anni una certa difficoltà nel generare ricavi sufficienti per competere a livello europeo. Tuttavia, l’afflusso di spettatori in questo 2024/25 sta dando una spinta significativa ai bilanci delle società, con un notevole incremento dei ricavi da stadio. Questo è particolarmente rilevante per club come l’Inter, il Milan e la Juventus, che stanno approfittando dell’afflusso di tifosi per consolidare la propria posizione economica.

Questi ricavi, uniti ai proventi derivanti dai diritti televisivi e dalle sponsorizzazioni commerciali, rappresentano una risorsa fondamentale per i club della Serie A, che possono utilizzarli per investire in nuovi giocatori, migliorare le infrastrutture e continuare a competere con i colossi europei.

La classifica degli spettatori e il tasso di riempimento degli stadi sono indicatori di come il calcio italiano stia cercando di riprendersi dalla crisi economica degli ultimi anni, puntando su una migliore esperienza per i tifosi e una gestione più efficiente delle risorse. Se i numeri continueranno a crescere, il campionato italiano potrebbe ritrovare non solo un pubblico sempre più fedele, ma anche una base economica solida su cui costruire il futuro.

Negli ultimi anni, i ricavi dalla pubblicità legata alle scommesse hanno visto un rallentamento, soprattutto a causa di un contesto normativo più restrittivo e dei cambiamenti nelle politiche pubblicitarie. Le normative, infatti, hanno limitato le possibilità per le aziende di scommesse di fare pubblicità nei canali tradizionali (come TV, radio e affissioni), riducendo così i guadagni per le società che investono in questi settori.

Questo calo di introiti dalla pubblicità ha reso ancora più rilevante l’importanza di altre voci economiche per i club calcistici, come i ricavi da stadio e i diritti televisivi. Questi altri flussi di denaro sono cruciali per compensare il vuoto lasciato dalla minore esposizione pubblicitaria delle scommesse. Ad esempio, le entrate dai diritti televisivi e dai contratti di sponsorizzazione commerciale continuano a essere vitali per le squadre, permettendo loro di sostenere gli investimenti in infrastrutture, giocatori e operazioni di marketing.

Questa evoluzione implica che i club calcistici stiano ora diversificando le loro fonti di reddito per bilanciare i cali in alcuni settori e affrontare le sfide economiche, come nel caso delle scommesse. L’adattamento e l’innovazione nelle strategie economiche diventano quindi cruciali per il mantenimento della solidità finanziaria, mentre i club cercano di attrarre nuove forme di sponsorizzazione e di aumentare il coinvolgimento del pubblico, come si vede nell’alta affluenza degli stadi della Serie A.