Venture Capital (VC): investimenti in Cina nel 2025 in bilico?

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Investimenti in Cina nel 2025

Anche nel 2024, l’economia cinese ha continuato a rallentare, con un indebolimento dei consumi e degli investimenti interni per tutto l’anno. Verso la fine dell’anno si sono visti alcuni segnali di stabilizzazione e persistenti pressioni deflazionistiche. In questo contesto, il commercio estero è stato un notevole punto di forza, che ha sostenuto in modo significativo la crescita del PIL, che a fine anno pare non discostarsi molto dall’obiettivo ufficiale del 5%.

Per il 2025, gli incentivi da parte della leadership cinese saranno fondamentali. Sebbene il governo abbia annunciato ufficialmente lo scorso 8 novembre un incentivo fiscale pari a circa l’8% del PIL cinese (10.000 trilioni di RMB), le misure attuate non sono realmente orientate a sostenere i consumi, ma piuttosto a ripulire i debiti nascosti delle autorità locali. Per sostenere i consumi nel 2025 ci sarà bisogno di un incentivo maggiore, che resta a oggi ancora incerto. Se consideriamo anche l’incognita Trump, le prospettive per il 2025 non sono ottimistiche. Una delle prime risposte della Cina potrebbe essere quella di abbassare ulteriormente i tassi di interesse adottati dalla Banca Popolare Cinese (BPC), indebolendo così ulteriormente il renminbi. Una mossa che, sicuramente, non sarebbe sicuramente vista di buon occhio dall’amministrazione Trump entrante.

Nel complesso, la previsione fornita dall’ISPI è che il tasso di crescita del PIL cinese scenderà al 4,5% nel 2025, con la domanda interna che svolgerà un ruolo cruciale nel compensare il rallentamento delle esportazioni.

Gli investimenti in capitale di rischio in Cina

Gli investimenti in capitale di rischio (VC) in Cina hanno registrato un calo notevole nel 2024. Durante i primi tre trimestri (Q1-Q3) del 2024, sono stati annunciati un totale di 1.954 accordi di finanziamento VC per un valore di 25,7 miliardi di dollari, con un calo del 19,5% anno su anno in valore e un calo del 21,2% nel volume degli accordi rispetto allo stesso periodo del 2023.

Nonostante questa flessione, la Cina ha mantenuto la sua posizione di mercato VC, seconda solo agli Stati Uniti sia in volume sia in valore, per lo meno nei mesi di cui abbiamo i dati. La diminuzione dei finanziamenti VC può essere attribuita a diversi fattori, tra cui problematiche economiche, tensioni geopolitiche e una stretta sulle aziende, che hanno collettivamente smorzato il sentiment degli investitori.

Alcuni dati

In generale, i dati forniti da PitchBook sono più positivi. Il consenso espresso negli USA tra i capitalisti di rischio e le startup fa pensare che il peggio sia alle nostre spalle e che il 2025 sarà un buon anno. Questo pare possa estendersi anche a molti altri Paesi del mondo e abbondano le aspettative di rinnovati accordi, valutazioni più elevate e mercati di liquidità più aperti. Ma non per la Cina.

Mentre l’anno scorso le difficoltà erano presenti in molti mercati di VC, pochi ecosistemi hanno sperimentato i cali subiti dalla Cina. Una popolazione enorme esperta di tecnologia e una fiorente classe media potrebbero aver aiutato il VC cinese a diventare il secondo hub più grande del mondo, ma questo status è in declino. Secondo i dati di PitchBook, l’anno scorso in Cina sono stati investiti 40,2 miliardi di dollari, il che rappresenta un calo del 36,7% rispetto al 2023, un calo ancora maggiore rispetto al 2022. Per fare un paragone, gli Stati Uniti hanno registrato un aumento del 29,6% del valore degli accordi, mentre l’India è aumentata del 21,6% rispetto al 2023.