Intelligenza artificiale a basso costo: amica o nemica?

Joran Mambir, Product Specialist del fondo JSS Sustainable Equity – Tech Disruptors. -

L’improvvisa ascesa della startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek, alla fine di gennaio, ha provocato una serie di scossoni nel settore tech. Deepseek ha utilizzato alcune tecniche innovative per addestrare il proprio modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) e ha affermato che il suo modello è stato addestrato a un costo inferiore a quello dei giganti tech statunitensi. L’intelligenza artificiale a basso costo è un amico o un nemico?

Secondo DeepSeek, l’addestramento del proprio modello è costato solo 5,6 milioni di dollari, molto meno dei miliardi di dollari spesi dai giganti tech statunitensi. In particolare, DeepSeek non ha utilizzato i chip più avanzati di Nvidia, in quanto le restrizioni alle esportazioni degli Stati Uniti impediscono alle aziende cinesi di accedervi. Sebbene permanga un certo scetticismo sui costi effettivi della formazione, la spesa rappresenta solo una minima parte di quanto investito dalle aziende statunitensi. Le tecniche innovative utilizzate da DeepSeek potrebbero portare a importanti riduzioni dei costi in tutto il settore dell’intelligenza artificiale.

Riteniamo che la scoperta di DeepSeek abbia il potenziale per essere un momento di svolta per l’intelligenza artificiale. Se da un lato solleva preoccupazioni per i fornitori di infrastrutture, dall’altro potrebbe alimentare una nuova ondata di investimenti nell’intelligenza artificiale, creando nuove opportunità in altre parti della catena di valore dell’intelligenza artificiale.

I primi a beneficiare di un’adozione più ampia dell’intelligenza artificiale sarebbero le aziende di software, in quanto sarebbero in grado di integrare l’intelligenza artificiale in modo più conveniente senza una pressione significativa sui margini. In particolare, il software per infrastrutture – come i database, i motori di ricerca e la cybersecurity – è destinato a trarre vantaggio, poiché una maggiore attività di intelligenza artificiale dovrebbe favorire un più ampio utilizzo di queste piattaforme.

Anche il software applicativo, tra cui l’automazione dei processi, l’analisi dei dati e il software per il marketing, potrebbe trarre vantaggio. Anche i fornitori di cloud possono trarre vantaggio dall’aumento dell’inferenza dell’intelligenza artificiale e da una più ampia adozione dell’AI. Se i progressi della ricerca consentono di sviluppare modelli di intelligenza artificiale con meno risorse, queste aziende potrebbero anche vedere ridotte le spese in conto capitale, attenuando le preoccupazioni degli investitori.

In prospettiva, continueremo a monitorare da vicino gli sviluppi dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, riteniamo anche che il potenziale del settore tech si estenda ben oltre l’AI. Per cogliere questa ampiezza, sottolineiamo l’importanza di un portafoglio diversificato, che abbracci molteplici temi di crescita strutturale, come la cybersicurezza, la guida autonoma e l’informatica quantistica.