Scauri (Lemanik): ancora possibilità di sovra-performance su Piazza Affari
«Lo spread dei titoli di Stato italiani è sui livelli minimi, il contesto politico è stabile e il mercato è ancora a sconto rispetto alla media europea (9.9x e 8.7x P/E 2026 e 2027 rispettivamente, rispetto a 14.4x e 13.0x dell’Eurostoxx), ci attendiamo, quindi, buone possibilità di ulteriore sovra-performance su Piazza Affari», dice Andrea Scauri, gestore azionario Italia di Lemanik.
La reporting season che inizierà a metà ottobre sarà importante, non solo per i risultati in sé, quanto per l’outlook sul quarto trimestre e la visibilità sulle prospettive per il 2026 da parte delle società. Riteniamo che i fattori di forza potrebbero arrivare dalle società del comparto industriale, che mostrano una performance da inizio anno ancora modesta/negativa e potrebbero beneficiare da una ripresa del ciclo legata a possibili tagli sui tassi di interesse da parte delle banche centrali. Dall’altro lato, siamo molto più selettivi sul comparto bancario, in quando non vediamo la possibilità di un ulteriore incremento delle stime rispetto al livello attuale, scarse chance di ulteriore re-rating e minore supporto dall’attività di buyback.
Abbiamo poche posizioni sul segmento delle PMI, concentrate su titoli che riteniamo essere di qualità, con business model sostenibili e con valutazioni particolarmente attraenti. In generale, il comparto delle small/mid cap tratta ad un notevole sconto rispetto alle large cap, principalmente per effetto della scarsa liquidità del segmento. Non ci aspettiamo nel breve che tale aspetto possa migliorare, ma è indubbio che un’attenta attività di stock picking sia premiante. È il caso di DoValue, Revo, Moltiply, Danieli, tutte società dove vediamo ancora un potenziale di re-rating e crescita degli utili significativa.
Manteniamo ancora la fiducia sul settore della difesa, telecom (Telecom Italia risparmio nello specifico) e risparmio gestito (Azimut in primis). Sul comparto bancario, come detto siamo molto più selettivi con una concentrazione su Monte dei Paschi (per le sinergie che riteniamo possano essere implementate dopo il successo dell’OPA su Mediobanca), BPER (sinergie per noi sottostimate conseguenti all’integrazione con la Popolare di Sondrio) e Unipol (il titolo assicurativo con ancora una valutazione appealing e un alto dividend yield).
Il settore industriale come l’automotive potrebbe aver raggiunto l’”inflection point” con possibilità di ripartenza del ciclo. In generale, l’allentamento delle condizioni finanziarie, la crescita resiliente e il sostegno fiscale sono favorevoli per i settori ciclici. Il posizionamento è relativamente basso, la liquidità abbondante, il sentiment sta incominciando a migliorare, lasciando spazio a un rialzo dei titoli ciclici, delle large cap e delle azioni a duration. I dati sull’occupazione e sull’inflazione rappresentano i rischi principali nel breve termine. Privilegiamo i titoli a grande capitalizzazione rispetto a quelli a piccola capitalizzazione, i titoli che beneficiano della deregolamentazione, le applicazioni di intelligenza artificiale, la rete elettrica dell’UE e la difesa.

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